L’Italia è ancora nel pieno dell’epidemia di Coronavirus. Speranza: “Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora”

“Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora”. E’ quanto ha detto al Corriere della Sera, il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolineando che servono “tempo e gradualità” e che riaprire tutto ora sarebbe uno “sbaglio clamoroso”. Per Speranza abbassando la guardia, cioè riducendo le restrizioni, si “finirebbe per vanificare tutti gli sforzi che abbiamo fatto fino a oggi per contenere la diffusione dell’epidemia”. “Gli epidemiologi – aggiunge il ministro della Salute – affermano che cominciano a vedersi i primi effetti del contenimento ma non siamo ancora al cambio di fase. Sono i primi segnali, ma aspettiamo. Dobbiamo tenere alta l’attenzione e non accontentarci, perché sono i giorni cruciali”.

Proroga delle restrizioni

Sarà dunque inevitabile una proroga delle restrizioni. “Le misure in scadenza il 3 aprile – ha detto, invece, a Sky TG24, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia -, inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei Ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile. Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Voglio dirlo a chi dice di aver fretta, prima mettiamo in sicurezza la sanità e le terapie intensive triplicandole, poi lentamente, ripartendo da alcune attività produttive, riaccendiamo un interruttore per volta. Poi toccherà anche alla popolazione e non escludo che gli scaglioni anagrafici possano essere un metodo”.

Il picco del contagio

“Credo che siamo vivendo il picco, se non può essere considerato un picco possiamo considerarlo la cupola di una lunga curva e quindi dovremo vedere quanto ancora dura” ha detto, sempre a Sky TG24 il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “E’ chiaro – ha aggiunto l’esponente M5S – che potrebbe esserci ancora qualche numero in più o in meno, non sarei preoccupato di vedere qualche numero in più se sono stati fatti più tamponi, mi preoccupo invece di vedere un calo in coloro che vengono ricoverati e che vanno nelle terapie intensive. Li’ possiamo osservare nei prossimi giorno il miglioramento”.

“Un calo – ha spiegato ancora Sileri – era iniziato qualche giorno fa poi vi è stato un aumento dei numeri perché è stato fatto un numero maggiore di tamponi. E’ chiaro che se fai un numero maggiore di tamponi in questo momento trovi più positivi, ma andando avanti ci sarà un numero maggiore di tamponi con meno positivi perché tutte le misure di restrizione prese diverse settimane fa sortiscono ora l’effetto. Un calo dovrà esserci. Purtroppo sarà diverso il calo del numero delle persone che muoiono perché chi sta morendo ora e morirà domani sono quelle persone che purtroppo hanno contratto il virus diversi giorni o diverse settimane fa. Quindi prima ci sarà un calo dei positivi e poi successivamente un calo della mortalità. In base all’andamento di questo calo, che sarà diverso tra lo Lombardia o Regioni vicine e il resto dell’Italia, è chiaro che sarà possibile programmare un ritorno progressivo e lento alla normalità”.