L’Italia ha dato una grande prova di sé. Conte e Borrelli ringraziano medici e infermieri della Protezione civile. “Non avremmo mai pensato di dover assumere le decisioni che abbiamo preso in questi mesi”

E’ iniziata con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Coronavirus la cerimonia di ringraziamento ai medici e agli infermieri della task force della Protezione Civile, alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha aperto l’incontro con la delegazione di 40 tra medici ed infermieri delle task force che hanno lavorato nella fase dell’emergenza: “Per noi oggi è una giornata veramente importante, abbiamo alle spalle un periodo di grande difficoltà e di fronte abbiamo un periodo in cui dobbiamo dare il massimo impegno per contrastare il virus. Vogliamo dire grazie alle nostre task force e a tutto il personale sanitario che sta continuando a lavorare per la tutela della salute dei nostri cittadini. La risposta che abbiamo avuto in occasione della costituzione delle nostre task force è stata eccezionale, oltre ottomila medici e novemila infermieri hanno risposto alla nostra chiamata”.

“L’Italia – ha detto Conte nel suo intervento – ha dato una grande prova di sé, quando era tutto inaspettato. L’hanno data i singoli i cittadini che sono riusciti a rispettare le regole, anche molto restrittive, che abbiamo introdotto. Siamo usciti dalla fase acuta ma dobbiamo ancora continuare a rispettare le regole. Anche se abbiamo riaperto quasi tutte le attività. Quando medici ed infermieri hanno risposto al bando credo che tutta la comunità nazionale abbia tratto conforto e motivo di fiducia. Abbiamo apprezzato tantissimo il vostro coraggio. Forse non siete degli eroi – ha aggiunto il premier – però siete dei grandi professionisti, di grande cuore. Il Paese in tutte le sue componenti ha reagito benissimo. Ricordo sempre la triste contabilità dei morti, che non sono numeri. Ieri abbiamo raggiunto la cifra di più di 34 mila decessi, sono persone care, non ce lo dobbiamo dimenticare”.

“Persone che hanno costruito – ha aggiunto – l’Italia, che ci hanno permesso di uscire dal dopoguerra. Che hanno reso grande il made in Italy. Abbiamo vissuto un’emergenza così inaspettata che ci ha costretto ad allargare all’impensabile il raggio della nostra azione. Non avremmo mai pensato di dover assumere le decisioni che abbiamo preso. Sfido chiunque – ha aggiunto Conte – a disporre per la prima volta, dal dopoguerra ad oggi, di una ‘Zona Rossa’. Siamo stati tutti costretti ad affrontare una prova difficilissima. Oggi mi ha fatto impressione tornare qui, ricordo le ore drammatiche, ricerche febbrili, ieri abbiamo concluso gli incontri per trovare un piano per cercare di far ripartire il Paese”.

La Protezione civile ha lanciato 4 bandi per reclutare 292 medici e 779 infermieri per aiutare le zone più colpite dalla diffusione del Coronavirus. Uno sforzo eccezionale riconosciuto dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia: “Appena abbiamo chiamato, la risposta è stata immediata. Grazie a nome di tutte le Regioni. Siamo stati piacevolmente travolti dalla disponibilità per i bandi, in emergenza, in 48 ore, avete risposto e in meno di una settimana eravate in corsia. Avete dato una grande lezione, anche alle Regioni, penso che la lezione sia di un Paese che si è tenuto per mano, è stata una grande lezione per tutti noi, una cosa che ci riempie di orgoglio, è stato un insegnamento per tutti noi”.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda che il virus non è ancora sparito: “Dobbiamo continuare a coltivare il grande sentimento di unità ed essere all’altezza delle aspettative dei nostri cittadini. Siamo ancora dentro la battaglia. E’ vero che siamo messi meglio, ma la partita è ancora in campo, guai a pensare sia già finita, una delle chiavi è coltivare la memoria, spesso il Paese dimentica velocemente. Non dobbiamo disperdere questa lezione straordinaria”.

“Ci avete aiutato a non sentirci soli, a guadagnare tempo, dopo tre mesi possiamo dire che siete stati straordinari, siamo un Paese straordinario” ha detto, invece, il Commissario straordinario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, durante la stessa cerimonia. “In questi tre mesi – ha aggiunto – abbiamo fatto un lavoro straordinario, abbiamo raggiunto dei grandi Paesi del mondo che riescono a fare i tamponi, abbiamo distribuito 512 milioni di mascherine. Il Covid finirà solo quando sarà possibile somministrate il vaccino a tutti i cittadini del mondo, ma noi siamo molto più forti e molto più attrezzati di quanto lo eravamo tre mesi fa”.