Italia-Svezia, a San Siro fischi all’inno. Dopo la partita De Rossi sale sul bus e chiede scusa agli svedesi

Italia-Svezia, a San Siro fischi all'inno. Dopo la partita De Rossi sale sul bus e chiede scusa agli svedesi

Forse nessuno se l’aspettava, soprattutto da un giocatore come Daniele De Rossi che in passato ha fatto tanto parlare di sé. Ma il capitano della Roma nel tempo è cresciuto e ha dimostrato una maturità che prima non aveva. E l’ultima dimostrazione ne è la prova. Dopo la disfatta con la Svezia, si è asciugato le lacrime per il soffertissimo addio alla maglia azzurra. E ha fatto una cosa a cui forse pensava da prima del fischio d’inizio. Alla fine di Italia-Svezia, con addosso la delusione bruciante per non aver centrato l’accesso ai Mondiali, prima volta in 60 anni, De Rossi ha raggiunto il pullman che avrebbe riportato gli svedesi in hotel.

È salito e ha chiesto scusa. “Si è scusato con noi per i fischi dello stadio all’inno svedese e ci ha fatto i complimenti per la qualificazione ai Mondiali”, ha raccontato il terzino Lustig al giornalista svedese Thomas Wilbacher, che ha poi postato la storia su twitter. Parole che colpiscono soprattutto perché Lustig era lo stesso che aveva urlato (scatenando polemiche anche in patria) una frase offensiva e che può essere percepita cone omofoba all’indirizzo degli italiani dopo i fischi di San Siro all’inno.

Ma non è stato l’unico a complimentarsi con De Rossi: sulla stampa svedese l’episodio viene raccontato anche da altri giocatori della squadra scandinava. Anche l’attaccante Berg  pare abbia molto apprezzato il gesto di De Rossi.