L’Italia era prima in Europa, adesso sui vaccini ci battono tutti. La Germania viaggia a 716mila dosi al giorno, noi sotto le 300mila

La Germania viaggia a 716mila dosi di vaccini al giorno, l'Italia è ancora sotto le 300mila. Il target di mezzo milione appare più che mai un'utopia.

L’Italia era prima in Europa, adesso sui vaccini ci battono tutti. La Germania viaggia a 716mila dosi al giorno, noi sotto le 300mila

Stop all’invio in Europa dei rifornimenti del vaccino Johnson&Johnson. A stabilirlo è la stessa azienda fornitrice dopo i sei casi di rara trombosi riscontrati in America che hanno fatto sospender le vaccinazioni negli Stati Uniti. Di conseguenza tutta l’Europa, chi più e chi meno, sarà costretta a frenare la corsa alle vaccinazioni. C’è da dire che anche senza quest’ultimo ostacolo i paesi dell’Ue viaggiavano con ritmi decisamente diversi.

Mentre l’Italia corre dietro ai numeri in continuo aggiornamento (qui il report sulle somministrazioni) dispensati dal commissario Francesco Paolo Figliuolo, gli altri grandi Paesi dell’Unione europea fanno i fatti, ovvero le vaccinazioni. Nei giorni scorsi sono stati registrati numeri record per le somministrazioni: dalle 716mila della Germania alle 450mila della Spagna. La fotografia attuale dice che dopo un inizio della campagna da prima della classe, oggi l’Italia è dietro a Berlino, Madrid e Parigi per percentuale di abitanti che hanno ricevuto almeno una dose.

Il divario Germania e Spagna lo hanno scavato tutto negli ultimi giorni: all’8 aprile la media settimanale spagnola era di 0,55 inoculazioni al giorno per 100mila abitanti, quella tedesca a 0.45, quella italiana ferma 0.39 come quella francese. Parigi però ha corso tra giovedì e venerdì, con prima 437mila e poi 510mila dosi utilizzate in 24 ore. Numeri simili a quelli spagnoli: venerdì 420mila somministrazioni, circa 33mila in meno del record assoluto toccato giovedì con 453mila.

L’8 aprile è stato anche il giorno in cui la Germania si è riscoperta efficiente: 716mila dosi in 24 ore, dopo le 667mila di mercoledì. Prima di allora, nonostante siano il Paese Ue più popoloso e quindi con più dosi a disposizione, i tedeschi non avevano mai superato quota 400mila. Nello stesso momento anche l’Italia ha toccato il suo record assoluto, ma il problema è che le cifre sono molto più modeste: 306mila somministrazioni mercoledì, 300mila giovedì.

Venerdì la quota di dosi utilizzate è tornato a scendere a 290mila. E pensare che secondo il piano diffuso il 13 marzo scorso dal generale Figliuolo, l’Italia avrebbe dovuto tenere una media di 300mila vaccinazioni al giorno già a partire dall’ultima settimana del mese scorso. A partire da metà aprile, invece, si sarebbe dovuti arrivare a tenere un ritmo da mezzo milioni di somministrazione ogni 24 ore. Un target che adesso più che mai appare utopia.

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