Jobs Act, è caos totale sull’applicabilità anche agli statali. Poletti e Madia: le norme valgono solo per i privati. Renzi: deciderà il Parlamento

L’unica cosa certa è l’incertezza sul Jobs Act. E nel caso specifico sull’applicazione agli statali del Jobs Act. Perché cosa preveda davvero il nuovo disegno sul Lavoro non è chiaro nemmeno al Governo. “Sarà il Parlamento a pronunciarsi sulla licenziabilità o meno degli statali”, afferma Matteo Renzi in un’intervista a Qn  “Esiste giurisprudenza nell’uno e nell’altro senso. Ma non sarà il governo a decidere. A febbraio, quando il provvedimento sul pubblico impiego firmato da Marianna Madia verrà discusso in Parlamento, saranno le Camere a scegliere. Non mancherà il dibattito, certo”. Per il senatore di Scelta civica Pietro Ichino il contratto a tutele crescenti si applica anche agli statali, visto che la nuova legge non lo esclude esplicitamente. Non è così secondo il
ministro del Welfare, Giuliano Poletti e quello della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Entrambi hanbno smentito l’ipotesi. Mentre il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, è andato per un’altra strada: “Trovo francamente sconcertante questo affannarsi di alcuni ministri nel negare l’applicabilità del Jobs act al pubblico impiego. Dualismo con i privati non sta in piedi. Il Jobs Act vale per dipendenti pubblici, saranno licenziabili. Anzi no. Anzi forse. Anzi vedremo”. Mentre Salvini attacca duramente tutto questo caos prendendosela con Renzi: “Da licenziare in tronco è #Renzi!”.

Su La Repubblica Poletti spiega: “Legge solo per i privati. I punti fondamentali sono definiti. Trattative proprio no. Le Commissioni esprimeranno un parere e il governo lo valuterà. Direi che la sostanza del decreto è quella e quella rimarrà, ciò non toglie che esamineremo con molta attenzione le osservazioni che dovessero pervenire e decideremo collegialmente”, sottolineando poi un passaggio sugli statali,”Quando abbiamo approvato la legge delega abbiamo sempre fatto esclusivo riferimento al lavoro nel settore privato”. E su La Stampa la stessa linea è stata percorsa dalla Madia: “Secondo noi, e secondo i tecnici del governo, la norma, tutta impostata sul lavoro privato, è scritta in modo per cui è pacifico che le nuove regole non si applichino ai dipendenti pubblici”.