La Casta ci prova. Sui vitalizi Caliendo si astiene. Ma ormai non basta. M5S non rinuncia alla manifestazione del 15 febbraio. In campo anche Di Maio

Messa alle strette dall’inchiesta de La Notizia e con i pentastellati ormai decisi a scendere in piazza contro il ripristino dei super vitalizi al Senato, la casta prova a giocare le ultime carte per cancellare i tagli ai lauti emolumenti degli ex parlamentari. Ieri il forzista Giacomo Caliendo (nella foto), uno dei principali protagonisti del conflitto d’interessi all’interno della Commissione contenziosa di Palazzo Madama, ha annunciato che si asterrà sui ricorsi.

Non basta. I pentastellati non intendono correre rischi. Quella Commissione per loro deve essere azzerata dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Dopo la mazzata presa in Aula da Paola Taverna, Caliendo annuncia di astenersi! Tardi Caliendo, è tardi! Avresti dovuto rinunciare fin dall’inizio, senza guidare quella commissione che deve essere azzerata per dare al giudizio le necessarie serenità e indipendenza”, ha subito twittato il sottosegretario pentastellato ai rapporti con il Parlamento, Gianluca Castaldi.

Non si ferma dunque l’organizzazione della manifestazione del 15 febbraio a Roma, fortemente voluta da Paola Taverna, cui si vocifera potrebbe prendere parte anche Beppe Grillo, e a cui sicuramente parteciperà Luigi Di Maio, l’ex capo politico. “Sapevamo che il sistema avrebbe provato a cancellare le nostre riforme. C’è una sola risposta: il popolo italiano che deve scendere pacificamente in piazza contro questo osceno atto di restaurazione”, ha affermato il ministro degli esteri in un video su Facebook.