La cravatta di Di Maio finisce a Montecitorio tra i cimeli M5S e al centro di un divertente siparietto tra Conte e il premier albanese Rama

E’ finita nella teca dei ricordi del Movimento 5 Stelle, negli uffici di Montecitorio, la cravatta di Luigi Di Maio, che mercoledì ha rassegnato le dimissioni da capo politico M5S sfilandosela, al termine del suo lungo intervento di commiato al Tempio di Adriano, e ricordando Gianroberto Casaleggio e un suo regalo. Il libro L’elogio della cravatta di Mariarosa Schiaffini. Su un’antica madia in noce figurano anche uno spumante con l’etichetta bye bye vitalizi, uno pseudo cartellone stradale sullo spazzacorrotti con su scritto attenzione cambiamento in corso e uno scatto del popolo grillino nella prima Perugia-Assisi percorsa, con Grillo e Casaleggio, per portare avanti la battaglia del reddito di cittadinanza. La cravatta di Di Maio è finita anche al centro di un divertente siparietto tra il premier Giuseppe Conte e quello albanese Edi Rama che, incontrando ieri l’inquilino di Palazzo Chigi, ha assicurato sorridendo: “Ce l’aveva la cravatta…”. Battuta raccolta al volo dal presidente del Consiglio: “Ieri l’ha tolta, oggi l’ha rimessa. Subito”.