La crisi del settore immobiliare sembra senza fine e continua a peggiorare trimestre dopo trimestre. Gli ultimi dati sono quelli forniti dall’Istat sul secondo trimestre del 2023: le compravendite e le altre convenzioni a titolo oneroso per unità immobiliare sono state 235.725, con un calo rispetto al trimestre precedente del 4,1%. Ma su base annua va molto peggio, parliamo del 16% in meno di acquisti.
L’Istat spiega che le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con ipoteca immobiliare sono 78.512, con un calo del 7,2% sul trimestre e del 35,3% su base annua. Nel semestre, invece, sono state 446.416 le convenzioni notarili di compravendita, in calo del 13,7% sull’anno. Mentre le convenzioni notarili per mutui con ipoteca sono 152.094, in flessione del 33,3%. In sostanza a scendere è soprattutto il ricorso ai mutui, un fenomeno di certo legato al rialzo dei tassi imposto dalla Bce che li rende eccessivamente onerosi.
La crisi del settore immobiliare: il crollo del 2023
La crisi del mercato immobiliare riguarda praticamente tutte le zone d’Italia. Il calo delle compravendite è del 5,9% al Nord-Ovest, del 5,1% al Nord-Est, del 4,1% al Sud e del 2,4% al Centro. Unica eccezione le Isole con un +0,1%.
Rispetto al secondo trimestre del 2022 le transazioni immobiliari diminuiscono del 16,7% nel comparto abitativo e dell’1,5% in quello economico. Per il settore abitativo si registrano cali più marcati (intorno al 20%) al Nord-Ovest e al Nord-Est, ma in questo caso la diminuzione riguarda anche le Isole (-5,5%).
Per quanto riguarda le compravendite di case, il calo riguarda sia i grandi che i piccoli centri: rispettivamente -20,9% e -13,5%. Anche i dati semestrali confermano gli stessi trend per le abitazioni, mentre per il settore economico il livello è stabile, con un aumento al Sud e una diminuzione al Nord-Ovest e al Centro.
Il crollo del ricorso ai mutui
Infine, passando ai mutui, il calo trimestrale interessa tutto il territorio nazionale: si va dal -3,9% del Centro al -9,5% del Sud. Per il dato annuale, invece, le percentuali sono ben maggiori: dal -27,6% delle Isole al -40,6% del Nord-Ovest. Sia per le città metropolitane che per i piccoli centri il ricorso ai mutui è sceso di oltre il 30%.