La Destra vuole riscrivere il Pnrr. Per il ministro Franco sarebbe come boccarlo ma FdI rivendica il progetto

La Destra vuole riscrivere il Pnrr. Il ministro Franco lancia l’allarme e spiega perché l’Italia rischi di perdere i fondi.

La Destra vuole riscrivere il Pnrr: per il ministro dell’Economia, Daniele Franco, l’iniziativa si tradurrebbe nel blocco dello stanziamento dei fonti ma FdI non è intenzionata a rinunciare la progetto.

La Destra vuole riscrivere il Pnrr. Per il ministro Franco sarebbe come boccarlo

Sogna sempre più in grande il Centrodestra guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Nel mirino, adesso, c’è la riscrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza ossia quello che un tempo era chiamato Recovery Plan e che adesso è noto con l’acronimo di Pnrr. Sulla questione, sono intervenuti molti esponenti di FdI e Lega e la riscrittura resta uno dei primi punti che dominano il programma della coalizione.

Il progetto della Destra, tuttavia, è stato recentemente contestato dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. Nella giornata di sabato 3 settembre, il braccio destro del premier Mario Draghi, è intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio, asserendo con fermezza: “Credo che non sia pensabile riscriverlo, perché sarebbe un modo per bloccarne la realizzazione – e ha aggiunto –. I costi di produzione delle opere stanno salendo e dovremo trovare modalità di finanziamento per poter costruire tutte le opere previste. Il Pnrr è fondamentale e mira ad accrescere la crescita nel medio termine”.

L’ultimo concetto espresso da Franco trova il favore del Centrodestra anche se, da giorni, la coalizione sta ribadendo che le priorità dell’Europa e dell’Italia sono altre, in considerazione soprattutto dell’esasperarsi dell’emergenza gas e degli altri indicatori economici sotto pressione. Il monito di Meloni & Co. si traduce, in sostanza, nella necessità di pensare un po’ meno alla transizione ecologica e un po’ più al raggiungimento dell’autosufficienza energetica. Si tratta di un controsenso, messo più volte in luce dal Movimento 5 Stelle. Le due questioni, se solo ci fosse una reale volontà e sensibilità politica, potrebbero (e dovrebbero) procedere di pari passo.

FdI rivendica il progetto. Fazzolari: “Ci riusciremo”

Intanto, pare che FdI abbia già individuato la norma da sfruttare per procedere alla riscrittura del Pnrr: si tratta dell’articolo 21 del Next Generation Eu che consente a un Paese di presentare una “richiesta motivata di modifica”.

A questo proposito, è intervenuto il senatore di FdI Giovanbattista Fazzolari, uno degli autori del programma del partito, che ha dichiarato: “Il Pnrr nasce in un momento storico diverso, con una pandemia cui far fronte ma prima della guerra e dell’emergenza energetica”.

In un’intervista rilasciata a Repubblica, inoltre, Fazzolari ha spiegato: “Il governo dei migliori nel 2021 ha raggiunto solo un terzo degli obiettivi assegnati: i ritardi non sono addebitabili a noi. Dobbiamo rispettare il contratto spendendo soldi su traguardi inutili quale, non so, l’informatizzazione di Inps, Inail e Istat o trovare le risorse per liberare il nostro Paese dalla dipendenza energetica dalla Russia?”.

Eppure c’è un problema legato al fattore tempo. Ogni sei mesi, infatti, la Commissione europea verifica che gli Stati membri abbiano completato scadenze e obiettivi e solo dopo il controllo provvede all’erogazione dei fonti. In Italia, di conseguenza, tra la campagna elettorale e l’insediamento del Parlamento con la formazione del nuovo Governo, il rischio è quello di perdere una quantità esorbitante di denaro. In questo scenario, si inserisce il monito di Franco. Una incauta rassicurazione sulla riscrittura del Pnrr da parte della Destra, tuttavia, viene da Raffaele Fitto che, sempre a Repubblica, ha affermato: “Siamo in grado di rendere il Pnrr coerente con la nuova realtà senza perdere fondi: il resto sono allarmi da campagna elettorale”.

Giorgia Meloni difende la Destra che vuole riscrivere il Pnrr

Rispondendo alle accuse rivolte alla Destra che vuole riscrivere il Pnrr, è intervenuto la Meloni che, nella giornata di domenica 4 settembre, è intervenuto al Forum Ambrosetti, dichiarando: “Non può essere un’eresia dire che il Pnrr non può essere perfezionato: è previsto nella norma”.

La leader di FdI, poi, si è soffermata sul tema della politica internazionale e dell’economia, sottolineando: “Sull’energia lo scorporo fra gas ed energie da fonti rinnovabili si può fare a livello nazionale, calcolando che dovrebbe avere un costo di 3 o 4 miliardi. Io non sarei per lo scostamento di bilancio penso abbiamo altre risorse”.