La difesa del Dap non regge. Già scarcerati ben 34 mafiosi. Dubbi sulla direttiva anti-Covid. Altri pericolosi detenuti potrebbero ottenere i domiciliari

Nonostante le rassicurazioni di questi giorni, la confusa direttiva data dal Dap per far fronte all’emergenza coronavirus nelle carceri ha finito per portare già alla scarcerazione di ben 34 boss. E sembra che l’elenco degli uomini d’onore agli arresti domiciliari sia destinato pure a crescere. Si accumulano le richieste di domiciliari, tra cui quella di Raffaele Cutolo. Torna a casa Francesco detto Ciccio La Rocca, 82 anni, capo della famiglia di Caltagirone, condannato per omicidio e associazione mafiosa, Santo Porpora, che doveva scontare oltre 10 anni per 2 condanne nei blitz “Paesan blues” sui legami tra mafia siciliana e americana e “Nuovo Mandamento” a San Giuseppe Jato.

Arrestato per estorsione con l’aggravante mafiosa il boss del clan Casalnuovo, Giuseppe Piscopo, è stato scarcerato come Placido Toscano, implicato in varie operazioni antimafia ed antiracket a Biancavilla. Stesso giorno di scarcerazione per il boss di Pioltello, Francesco Manno, condannato a 9 anni per associazione mafiosa. È a casa da 3 giorni Francesco Bonura, condannato a 23 anni per associazione mafiosa. Ai domiciliari anche il presunto boss della ‘ndrina dei Pardea-Camillò di Vibo Valentia, Domenico Camillò. Lorenzo Cono, narcos del Vesuvio, è stato scarcerato il 15 aprile. Stesso giorno per Giuseppe Cerrone della “Banda dei cavalli di ritorno” a Scampia. Saverio Capoluongo, referente dei Casalesi in Veneto, è stato scarcerato a Pasqua.

Il killer del clan Pagano, Giosuè Belgiorno, è ai domiciliari dal giorno di venerdì santo e giovedì sono stati scarcerati Concetto Puglisi, Antonio De Luca, boss del clan Rea-Veneruso di Casalnuovo, e Rocco Santo Filippone. Il 9 aprile domiciliari garantiti ad Angelo Alati, ex presidente del Consiglio comunale di Sant’Eufemia, accusato di associazione mafiosa, Paolo Zuppardo, presunto boss di Avola, Stefano Marchese e Nino Creazzo. Torna a casa Ionel Pavel, arrestato nel blitz antimafia Erostrato. Positivo al coronavirus, Gabriele Defilippi, tra gli assassini della studentessa di medicina Gloria Rosboch, è stato scarcerato l’8 aprile.

Ai domiciliari Giuseppe Capozio di Avola, Pasquale Cristiano di Arzano, Salvatore Carullo, Milos Stizanin, che travolse e uccise un vigile per il boss di Avola, Vincenzo Cerqua, pregiudicato di Casoria, e Mario Cappabianca, 35enne che aggredì un uomo accoltellato alla schiena. Giuseppe Malvone, narcotrafficante del clan Gallo-Limelli-Vangone, arrestato nel napoletano, dal primo aprile ai domiciliari. I boss Salvatore Perrella, festeggiato coi fuochi d’artificio, e Vito Carmelo Foti, 53 anni, sono a casa da un mesetto. Il “Re del latte” Adolfo Greco è rientrato a Castellammare. Scarcerati infine il 27 marzo Santo Sabella, ex sindaco accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, Cristian De Angelis, arrestato per traffico di droga, e Salvatore Raffaele Frangapane. L’associazione Vittime del dovere non molla e pure M5S vuole far luce su quanto accaduto tramite la Commissione antimafia.