La Marcegaglia vende allo Stato l’acciaio per coniare euro

di Stefano Sansonetti

L’acciaio con cui saranno coniati i centesimi di euro arriva diritto da casa Marcegaglia. Il gruppo che fa capo all’ex presidente di Confindustria si è aggiudicato qualche mese fa un appalto da 3 milioni di euro per la fornitura al Poligrafico dello stato del materiale indoneo a coniare i tagli più piccoli, in particolare 1, 2 e 5 centesimi. L’intesa è stata perfezionata a seguito di una procedura di gara ad hoc predisposta dal Poligrafico, la società del ministero dell’economia guidata dal presidente e amministratore delegato Maurizio Prato.
La commessa è stata aggiudicata per la precisione alla Marcegaglia Buildtech, al 100% riconducibile alla holding di famiglia dell’ex presidente di Confindustria. Dai documenti di gara risulta che al tavolo del Poligrafico è arrivata solo un’offerta, proprio quella della società della Marcegaglia.
La descrizione dell’appalto, nello specifico, parla di una «fornitura di nastri in acciaio al carbonio per la produzione di semilavorati idonei alla coniazione di monete euro (1 cent, 2 cent, 5 cent). In particolare il presente appalto ha come oggetto la fornitura di nastri avvolti in bobine atti a essere tranciati sotto pressa per la produzione di dischi metallici, ovvero semilavorati per monetazione».
Per la Marcegaglia Buildtech si tratta di una commessa che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe dare un po’ di ossigeno a un bilancio che negli ultimi anni ha fatto a dir poco fatica.
La società, che opera nei settori dei ponteggi, dei pannelli, del fotovoltaico, dei profili aperti e delle lamiere grecate, al 31 dicembre 2011, ultimo dato disponibile, ha chiuso con un fatturato di 177,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 212 dell’anno precedente.
Mentre stabili a 13 milioni di euro si sono mantenute le perdite di esercizio.
Su questo risultato, sempre secondo l’ultimo bilancio, hanno influito non poco i costi di produzione: una massa da 257 milioni su cui ha inciso il boom delle spese per acquisti, passate dai 134 milioni del 2010 ai 164 del 2011.
Tra l’altro, per alleggerire il carico sulla società, la controllante Marcegaglia spa ha deciso di rinunciare ai crediti vantati nei confronti della Marcegaglia Buildtech, peri a 20 milioni di euro, «da utilizzarsi per futuri aumenti di capitale e/o per coprire le eventuali perdite relative all’esercizio 2011 o a futuri esercizi».

@SSansonetti