Da Orvieto parte la sfida della nuova destra sociale a Meloni. Si punta sul No all’invio di armi all’Ucraina e allo stop della svolta liberista in economia

La nuova destra sociale di Alemanno lancia la sfida a Meloni. Da Orvieto la convention per chiedere un'altra Italia

Da Orvieto parte la sfida della nuova destra sociale a Meloni. Si punta sul No all’invio di armi all’Ucraina e allo stop della svolta liberista in economia

Da oggi e fino a domani “si riunirà ad Orvieto il Forum dell’Indipendenza italiana, animato da 38 sigle rappresentative nella destra sociale e nazionale e dei mondi trasversali del dissenso, per una grande assemblea che darà voce alla speranza di cambiamento dell’Italia”. Lo racconta Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e portavoce del comitato ‘Fermare la Guerra’.

“Dopo i lunghi e negativi anni di governi imposti dall’alto, avevamo salutato Giorgia Meloni come l’avvento di un esecutivo espressione del popolo italiano. Questa speranza fino ad oggi è rimasta delusa, perché, come tutti dicono, questo governo sembra essere la continuazione di quello di Mario Draghi”, continua l’ex primo cittadino della Capitale.

Da Orvieto parte la sfida della nuova destra sociale a Meloni

La scelta del luogo non è casuale: Orvieto per venti anni è stato il luogo storico degli incontri della “destra sociale” e dell’opposizione a Gianfranco Fini in Alleanza Nazionale.

Come si legge nel documento, “proprio da Alemanno e da quel mondo parte un nuovo impegno politico: quello di differenziarsi dalle posizioni dominanti in tutta la politica ufficiale, dopo la svolta politica neo-conservatrice, liberista e atlantista impressa da Giorgia Meloni a Fratelli d’Italia e, di conseguenza, a tutto il governo di centrodestra”.

“Il punto di separazione è stata la scelta della Meloni di schierarsi, già da quando era all’opposizione, in prima linea nella guerra in Ucraina, contribuendo a far assumere all’Italia quella posizione di paese cobelligerante che è rimasta inalterata, anzi si è rafforzata, nel passaggio dal Governo Draghi al Governo di centrodestra. Un mese prima delle elezioni politiche nasce, infatti, il ‘Comitato fermare la guerra’ a cui, oltre ad Alemanno, aderiscono molti esponenti della destra diffusa, intellettuali di area e rappresentanti dei ‘mondi del dissenso’ e delle associazioni”.

“Ad Orvieto viene fatto un altro passo in avanti: attorno al Comitato si costituisce il Forum dell’indipendenza italiana che raccoglie le sigle provenienti da destra e dai mondi del dissenso che contestano le posizioni dominanti in tutta la politica italiana, di maggioranza come di opposizione. Non solo lo schieramento sulla guerra, ma anche l’eccessivo allineamento con la Ue e la Nato, l’incapacità di frenare i flussi migratori, i rischi di divisione dell’Italia con l’autonomia differenziata, le scelte economiche liberiste, la scarsa profondità con cui vengono difesi i valori umani e comunitari e la sottovalutazione del rischio di un pass sanitario mondiale imposto dall’Oms”, si legge nel comunicato.

Il programma

Domani “Antonio Noto illustrerà un sondaggio appositamente commissionato che dimostra come queste non siano solo nostre idee ma un sentimento diffuso tra tanti italiani. Nei dibattiti ascolteremo la voce dei mondi del dissenso, ci confronteremo con professori universitari ed esperti di ogni settore, con un rappresentante ‘eterodosso’ di questo governo come Vittori Sgarbi ed europarlamentari della Lega, con una delle più note influencer non conformiste come Paola Ceccantoni ‘Pubble’, per fare delle proposte concrete alternative alla linea di governo, senza concedere nulla ad un’opposizione sempre più schiacciata sul politicamente corretto”.

“Fermare la guerra in Ucraina e creare una posizione europea non allineata con gli Usa, non isolarci nel mondo multipolare cancellando perfino le opportunità della ‘nuova via della seta’, sbloccare il salario minimo e sostituite il reddito di cittadinanza con una alternativa valida, criticare l’autonomia differenziata e fare una vera e dura trattativa in Europa. Questi sono i temi più immediati di un Movimento per l’Italia che se non troverà spazio nella politica ufficiale si organizzerà nei prossimi mesi per dare voce a chi crede veramente nel cambiamento della nostra Nazione”, conclude l’ex sindaco.

Tra gli altri parteciperanno all’evento Massimo Arlechino, Nicola Colosimo, Marco Pelagatti, Bruno Esposito e Rosario Del Priore, tra i promotori dell’iniziativa, e gli ex parlamentari Simone Pillon, Marcello Taglialatela e Fabio Granata.