Nell’incertezza di quale pontificato sarà quello di Leone XIV, un solo aspetto appare già piuttosto chiaro: sarà un Papa di pace. Al di là dell’ormai celebre discorso del giorno dell’investitura, fin dalle sue prime uscite il Pontefice venuto dagli Usa ha immancabilmente pronunciato la parola “pace”, indicandola sempre come la più urgente tra le priorità.
Anche ieri, parlando con i giornalisti e gli operatori dell’informazione, ha ribadito che “una comunicazione disarmata e disarmante ci permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana”. “La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri; e, in questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza”, ha aggiunto il Pontefice.
Quindi ha parlato direttamente con una delle parti belligeranti nel conflitto russo-ucraino. Leone XIV ha infatti avuto una lunga telefonata col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, colloquio rivelato dallo stesso Zelensky sui social. “È stata una conversazione molto calorosa e di grande spessore – ha scritto – Ho ringraziato Sua Santità per il suo sostegno all’Ucraina e a tutto il nostro popolo”.
Zelensky rivela al Papa il cessate il fuoco
Il presidente ucraino ha espresso particolare apprezzamento per le parole pronunciate da Leone XIV durante il Regina Caeli, dove il Papa aveva ribadito la necessità di perseguire una “pace giusta e duratura per l’Ucraina”, nonché il rilascio dei prigionieri. E, a conferma del ruolo che Leone XIV si sta velocemente ritagliando nel panorama politico mondiale, il fatto che Zelensky abbia scelto di annunciare proprio durante la loro conversazione il “cessate il fuoco completo e incondizionato per almeno 30 giorni”. Un passaggio significativo, che apre uno spiraglio su una possibile fase di tregua e negoziazione.
E il brutto segnale a Donald Trump
Insomma, ha fatto più passi avanti il Papa per l’Ucraina in una manciata di giorni, che l’Unione europea, Trump e i Volenterosi insieme in mesi di trattative. Un buon segno. Infine, ieri Leone XIV ha confessato che un suo ritorno negli Usa avverrà “non presto”. Non certo il migliore né il più amichevole dei messaggi per il connazionale Donald Trump.