La sicurezza a Napoli non si vede. Il decreto Caivano è un fiasco

Quanto sta funzionando a Napoli il decreto Caivano? Per la risposta la scelta è tra pochissimo e niente.

La sicurezza a Napoli non si vede. Il decreto Caivano è un fiasco

Quanto sta funzionando a Napoli il decreto Caivano? Per la risposta la scelta è tra pochissimo e niente. Baste seguire le cronache delle ultime ore. Coltelli in tasca, spari in pieno centro per “fare festa” e risse. La morte di Giògiò non ha insegnato nulla, né spaventa una generazione che si porta dietro le armi anche quando va in giro per divertirsi. Nelle sere della movida i minori continuano ad essere protagonisti di azioni violente e di sicuro non sono impressionati da quanto previsto nel dispositivo voluto dalla premier Meloni.

Quanto sta funzionando a Napoli il decreto Caivano? Per la risposta la scelta è tra pochissimo e niente

L’episodio degli spari di un 14enne (poi fermato) in Galleria per festeggiare il compleanno è emblematico. Così come il gesto del 15enne che nel salernitano ha sparato a un suo docente con una pistola a pallini. La sera di sabato scorso la zona collinare del Vomero era militarizzata, con forze dell’ordine e polizia municipale a presidiare piazze e zone ad alta concentrazione giovanile tra baretti e pub fino a tarda notte. Ma le baby gang che aggrediscono altri ragazzini non sono sparite. Al punto che è appena nato un comitato per tenere alta l’attenzione su questo fenomeno, anche con delle prossime manifestazioni.

“Vogliamo un piano d’interventi concreto e duraturo, non solo iniziative effimere e alla bisogna”, dice Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori, che, nei prossimi giorni, incontrerà i comitati delle mamme dei ragazzi del Vomero, preoccupate dalla recrudescenza delle aggressioni ai loro figli. “In calendario – aggiunge Capodanno – un flash mob da tenersi a breve nell’isola pedonale e la richiesta di un incontro con prefetto, questore e sindaco di Napoli per risolvere un problema partito oltre vent’anni fa, anche se balzato sotto i riflettori solo da qualche tempo, più che altro per le continue aggressioni in pieno giorno ai danni di ragazze e ragazzi inermi, con calci, pugni e sovente anche mazze e coltelli”.

Coltelli in tasca, spari in pieno centro per “fare festa” e risse

Intanto il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Borrelli, lamenta i mancati interventi previsti su questo fronte della sicurezza. “Sono anni – dice – che gridiamo ai quattro venti che la galleria va difesa da questi delinquenti, che serve vigilanza 24 ore su 24, che è necessario un presidio fisso di forze dell’ordine. Erano stati promessi anche i cancelli e interventi straordinari. Per ora purtroppo restano solo promesse non mantenute”.

Per l’Amministrazione avanza, invece, la chiusura parziale di notte per la Galleria, come ha annunciato ieri il sindaco Manfredi ricordando che il ragazzino autore degli spari nella Galleria Umberto deve stare in comunità, ma non è stato mai notificato l’intervento, e non è imputabile per l’età. “Questo – ha spiegato il sindaco – ci fa capire qual è la dimensione delle criticità che dobbiamo affrontare”.

Manfredi, sempre ieri, ha parlato anche di “più presidio del territorio. Nell’ultima settimana – ha aggiunto – sono stati fatti interventi di notte per sciami di motorini che girano in città. Su questo sono intervenuti carabinieri e polizia, e sono stati fatti servizi straordinari che continueranno. Ma c’è bisogno di più servizi, più personale. Noi metteremo più vigili e li stiamo assumendo, ma è chiaro che quello del presidio del territorio è un tema fondamentale per Napoli”.

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