L’Agcom boccia il confronto tv a due Letta-Meloni: “Viola le regole della par condicio”. Doccia fredda per Bruno Vespa, la Rai e Porta a Porta

L’Agcom boccia il confronto a due Letta-Meloni: “Viola le regole della par condicio”. Doccia fredda per Bruno Vespa, la Rai e Porta a Porta

L’Agcom boccia il confronto tv a due Letta-Meloni: “Viola le regole della par condicio”. Doccia fredda per Bruno Vespa, la Rai e Porta a Porta

L’Agcom boccia il confronto tv a due tra Enrico Letta e Giorgia Meloni. E di riflesso l’iniziativa della Rai e di Bruno Vespa che aveva programmato il faccia a faccia per il 22 settembre nel salotto di Porta a Porta. Motivo: non rispetta la par condicio.

L’Agcom boccia la Rai e Bruno Vespa

Con una delibera approvata a maggioranza (ha votato contro solo la commissaria Elisa Giomi), l’Autorità garante per le comunicazioni, ha richiamato tutte le emittenti al rigoroso rispetto della parità di trattamento dei soggetti politici nei programmi di approfondimento.

“Mi dispiace. Non avremmo tolto nulla a nessuno e fatto del buon giornalismo. Noi siamo pronti a far confrontare tutti i leader ma è noto che ci sono delle forti resistenze. Pazienza”, ha commentato Vespa che, per la verità, ha ignorato le legittime rimostranze dei leader dei partiti esclusi dal confronto fino all’intervento dell’Agcom.

Innescato a sua volta dalla richiesta di intervento da parte delle forze politiche della Commissione di Vigilanza Rai per impedirne la messa in onda se non modificandone la modalità. Il presidente della bicamerale Alberto Barachini (Forza Italia) aveva investito l’Autorihy della questione chiedendo di verificare se la scelta del confronto rispettasse o meno la normativa sulla par condicio.

L’Agcom: il confronto a due viola la par condicio

L’Agcom ha rilevato che la legge elettorale, prevedendo un sistema misto (maggioritario e proporzionale) e consentendo ai partiti di presentarsi o meno in coalizione, esclude la possibilità di identificare un capo delle coalizioni stesse.

Secondo l’Autorità, quindi, la programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici “risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità” dell’informazione perché determinerebbe in capo ai partecipanti, “un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri”.

Semaforo rosso dunque all’iniziativa di Vespa, che ha già allargato l’invito a tutti i leader politici. In scia ad altre emettenti, come La7 e Sky, che si erano proposte sin da subito per confronti allargati.