Lasciare l’Ucraina al freddo e al buio. Putin lancia la campagna d’inverno

In Ucraina i generali del Cremlino cambiano di nuovo strategia. Centrali e infrastrutture energetiche sono i nuovi bersagli.

Lasciare l’Ucraina al freddo e al buio. Putin lancia la campagna d’inverno

Una nuova ondata di raid ed esplosioni ha investito diverse località dell’Ucraina, tra cui la capitale Kiev. I missili lanciati ieri dalle forze di Mosca avevano per obiettivo infrastrutture critiche del paese e in alcuni casi hanno centrato edifici civili.

In Ucraina i generali del Cremlino cambiano di nuovo strategia. Centrali e infrastrutture energetiche sono i nuovi bersagli

Tra gli obiettivi del Cremlino per indebolire l’avversario ci sono anche le infrastrutture energetiche. La compagnia energetica statale ucraina Energoatom ha riferito che due dipendenti della centrale nucleare di Zaporizhzhya sono stati rapiti dalle forze russe. L’azienda al momento non sa dove si trovino i due dipendenti, che ricoprono entrambi incarichi dirigenziali presso la centrale.

Nella capitale le prime esplosioni sono state udite poco dopo l’alba. Il sindaco Vitali Klitschko ha detto che è stata presa di mira un’infrastruttura critica nel distretto di Desnianskyi, senza specificare di cosa si trattasse. Ad ovest di Kiev, a Zhytomyr, invece, due raid russi hanno centrato un impianto energetico e stanno causando interruzioni di corrente e acqua. “Il servizio di emergenza statale sta lavorando”, ha detto Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio del presidente Zelensky.

E il sindaco di Zhytomyr, Serhii Sukhomlyn, ha affermato che la città sta subendo interruzioni di corrente. “La mattinata è iniziata con i raid su Zhytomyr. Ora non c’è elettricità o acqua in città”, ha commentato. Gli ospedali stanno lavorando con l’alimentazione di riserva. A Dnipro, attacchi mirati alle infrastrutture energetiche hanno provocato “gravi danni” secondo Tymoshenko.

Il Cremlino ha fatto sapere che la decisione di completare la mobilitazione parziale in tutta la Russia non è stata ancora presa

Intanto dal Cremlino fanno sapere che la decisione di completare la mobilitazione parziale in tutta la Russia non è stata ancora presa, ma in un certo numero di regioni sono stati già terminati i piani per la mobilitazione. Lo ha detto il portavoce, Dmitrij Peskov, chiarendo che il ministero della Difesa ha stabilito per ogni regione un certo numero necessario di personale militare della riserva, e alcune regioni hanno già eseguito l’ordine.

Intanto si inaspriscono i rapporti anche tra Ucraina e Iran. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha proposto di interrompere le relazioni diplomatiche con l’Iran. Il capo della diplomazia di Kiev ha sottolineato che il suo Paese non ha mai assunto una posizione anti-iraniana. Tuttavia, “dopo che l’Iran è diventato partecipe nel crimine dell’aggressione, prenderemo una posizione chiara e franca. Se l’Iran smetterà di fornire armi alla Russia, allora parleremo di una ripresa delle relazioni”, ha spiegato Kuleba.

L’ambasciatore tedesco nel Regno Unito ha chiesto sanzioni contro l’Iran, accusato di avere fornito armi alla Russia

Sulla questione l’ambasciatore tedesco nel Regno Unito, Miguel Berger, ha chiesto sanzioni contro l’Iran, accusato di avere fornito armi alla Russia, in particolare droni kamikaze. “L’Iran dovrebbe essere punito con ulteriori sanzioni per aver aiutato la Russia a terrorizzare i civili in Ucraina con i loro droni kamikaze. Notizie preoccupanti secondo cui l’Iran potrebbe anche vendere missili alla Russia”, ha scritto il diplomatico tedesco su Twitter.

L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha detto che gli Stati membri dell’Ue “hanno chiesto di raccogliere prove” sull’utilizzo di questo tipo di armamenti nel conflitto in Ucraina. “Se dovessimo raccogliere tutte le prove necessarie, non penso che avremo problemi a reagire”, ha detto. Da parte loro, gli Stati Uniti hanno minacciato di sanzionare le società o gli Stati che collaborano al programma di droni kamikaze di Teheran, dopo i recenti attacchi in Ucraina.

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