Lega e Forza Italia tornano a darsele sulle banche

Ma già due anni fa gli istituti di credito erano stati tirati in ballo per i maxi profitti ma poi non se ne fece nulla

Lega e Forza Italia tornano a darsele sulle banche

Ancora una volta, anche quest’estate, nessuna tregua tra Forza Italia e Lega, che se le sono suonate di santa ragione, dai temi etici a quelli più prosaici come le nomine. L’ultimo terreno di scontro sono le banche.

Già ad inizio agosto la Lega aveva insistito: una parte dei maxi-profitti delle banche è giusto che venga restituita per aiutare imprenditori e lavoratori in difficoltà. E Antonio Tajani, leader di Forza Italia oltre che vicepremier e ministro, aveva ribattuto: “Non dobbiamo partire con un assalto alle banche come se fosse un assalto alla diligenza”.

Il pizzicotto di Giorgetti alle banche

Sabato scorso il ministro dell’Economia leghista, Giancarlo Giorgetti, era tornato a pizzicare gli istituti di credito. I primi risultati di questi tre anni di governo si iniziano a vedere: lo dimostrano il calo dello spread e il miglioramento del rating, i cui effetti positivi sono arrivati fino alle banche.

Che ora però sono chiamate a tradurre questi vantaggi in “benefici concreti” per le famiglie, ha argomentato Giorgetti, facendo pensare – proprio alla vigilia dell’apertura ufficiale del cantiere della manovra – al possibile arrivo di qualche misura ad hoc.

Il muro di Forza Italia

“Per Forza Italia, la priorità assoluta è ridurre le tasse per famiglie e imprese, non fare guerre con le banche, ma stimolarle a svolgere appieno il loro ruolo, cioè sostenere l’economia reale”, ha detto il deputato Raffaele Nevi, portavoce degli azzurri.

“Forza Italia continua a difendere le banche e i loro extraprofitti, mentre famiglie e imprese affrontano mutui più cari, credito in calo e una pressione fiscale in aumento. La realtà è che il governo Meloni non ha fatto nulla per contrastare il fiscal drag, che ha già drenato oltre 20 miliardi dalle tasche di lavoratori e imprese. Altro che riduzione delle tasse: nei fatti tutto il centrodestra in questi tre anni ha solo tutelato le banche. Senza considerare l’evidente ‘conflitto d’interessi’ di FI, visto il legame storico con Banca Mediolanum. Il Movimento 5 Stelle propone il contrario: usare gli extraprofitti bancari per ridurre i costi sui conti correnti, sostenere i mutuatari, facilitare il credito alle imprese e finanziare i servizi essenziali. Noi difendiamo i cittadini e l’economia reale. Questa è la differenza”, ha dichiarato il senatore Mario Turco, vicepresidente e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Imprese del M5S.

Due anni fa i pizzicotti di Giorgetti si sono risolti in un nulla di fatto

A dare man forte al M5S infatti è il ricordo di due anni fa, quando le banche erano state tirate in ballo per gli extraprofitti. L’anno scorso il governo aveva riprovato a chiedere “sacrifici”, ma alla fine del braccio di ferro le risorse sono state destinate ad un rafforzamento patrimoniale.