Dalla Lega ai 5S è un attimo. Parla il capogruppo M5S in Lombardia, De Rosa: “Ora c’è più spazio per chi ha mostrato concretezza”

Il capogruppo M5S in Regione Lombardia, Massimo De Rosa: "Ora c'è più spazio per chi ha mostrato concretezza".

Dalla Lega ai 5S è un attimo. Parla il capogruppo M5S in Lombardia, De Rosa: “Ora c’è più spazio per chi ha mostrato concretezza”

“Salvini in crisi? Inevitabile: a furia ti tirare la coda è diventato non credibile neanche per i suoi elettori. Soprattutto questi due anni di pandemia hanno segnato il superamento di un limite anche per il Carroccio”. Non usa mezzi termini Massimo De Rosa, capogruppo M5S in Regione Lombardia che ben conosce le dinamiche di questo partito essendo questa regione l’enclave leghista per eccellenza: “Va bene giocare tutte le carte come si fosse perennemente in campagna elettorale, ma così si finisce col prendere in giro anche gli elettori”.

In che senso?
È inevitabile che così si dice tutto e e il contrario di tutto. Ed è quello che è successo: anche altre personalità interne alla Lega, penso a Giorgetti, non riescono più ad accettare la poca credibilità della Lega a trazione salviniana.

E questo inevitabilmente si riverbera anche sulle amministrazioni locali in mano al Carroccio?
Assolutamente sì. Faccio l’esempio della Lombardia: si è dimostrata tutta la fragilità dell’impalcatura dell’amministrazione regionale di centrodestra. Qui la Lega non è più credibile. Si è parlato a lungo di crisi della sanità pubblica perché per troppo tempo è stato tutto in mano ai privati. E poi, però, alla fine la Lega e il centrodestra hanno elaborato una riforma con la quale stanno ancora premendo su una sanità accentrata e in mano a privati. Di fatto non c’è nessun ascolto del cittadino.

È paradossale: per mesi Salvini ha criticato proprio i 5S, quasi canzonandoli, per il fatto che fosse senza leader. E ora si trova lui in questa situazione…
C’è una crisi che non si può nascondere: è entrata in crisi l’idea di una Lega costruita intorno a un “capo-partito”.

Come si è arrivati a questo punto?
Il problema è di tutti i leader che si basano solo sulla propaganda, com’è successo anche per Renzi: rischiano di credere a quello che stanno dicendo e si scollegano dalla realtà. L’ultima sparata sul nucleare la dice tutta: fa considerazioni sull’energia tra un cornetto e un cappuccino. In questo, però, c’è una cosa che ci fa abbastanza paura.

Cosa?
Vedere una parte del partito che asseconda qualsiasi cosa dica Salvini. Uno su tutti è Fontana che tiene la linea di Salvini pur sapendo che i lombardi non lo seguono. Questa è totale follia ma è anche preoccupante. Voglio dire: Salvini è come un bambinone. Dice qualunque cosa gli passi per la testa senza pensare alle conseguenze ed è preoccupante che c’è chi lo asseconda.

Crede che il Movimento possa intercettare l’elettorato leghista?
Io sono convinto che i cittadini non sono “pecoroni” e non sono legati alla Lega a vita. A un certo punto ci si stanca della narrazione propagandistica.