I 220 miliardi di motivi che tengono la Lega e Salvini attaccati al governo Draghi

La Lega, che ha strappato con Draghi sul decreto riaperture, non ha intenzione di rompere per ora. Perché Salvini ha il pnrr in mente

I 220 miliardi di motivi che tengono la Lega e Salvini attaccati al governo Draghi

Ci sono 220 miliardi di buoni motivi che tengono la Lega e Matteo Salvini attaccati al governo Draghi. Per questo anche se Papeete Bis sarà, lo sarà quando (e se) i motivi si saranno esauriti.

I 220 miliardi di motivi che tengono la Lega e Salvini attaccati al governo Draghi

Il Fatto Quotidiano spiega oggi in un articolo a firma di Giacomo Salvini che la Lega, che mercoledì ha strappato con Draghi sul decreto riaperture facendo ritirare i ministri del Carroccio al momento del voto, per ora non ha intenzione di uscire dall’esecutivo. E il motivo risiede in quel PNRR che il governo deve presentare entro il 30 aprile. E sulla possibilità di incidere su una spesa che sarà in buona parte destinata al Nord.

“Anche perché – confida chi in queste ore ha parlato col segretario – né i nostri elettori del nord, né gli amministratori capirebbero uno strappo adesso, dopo soli due mesi”. Per questo ora la Lega di lotta e di governo ha due volti. Il primo è quello del segretario Salvini. Il secondo è quello del ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti. Il primo va a urlare la sua indignazione tra social network, conferenze stampa, note da passare alle agenzie. Il secondo lavora sui dossier. E in particolare su uno: il Recovery Plan.

Raccontano che il ministro dello Sviluppo economico, che fa da collante tra la pancia della Lega e Draghi,  vada in giro con una cartellina con tutti i progetti a cui la Lega è più interessata che saranno inseriti nel Piano. Soprattutto perché sono quelle opere che gli amministratori del Carroccio chiedono da anni. La ricognizione è stata fatta giovedì sera nell’ufficio di Salvini al Segnato con Giorgetti, i sottosegretari Durigon (Tesoro), Morelli (Infrastrutture) e Gava (Transizione ecologica) e il responsabile economico Bagnai.

Le opere nel Pnrr che interessano alla Lega

La Lega chiede di modificare il piano e aggiungere altre opere “richieste dai territori”. 13 miliardi per l’Alta velocità, di cui ben 8 al Nord inserite nei corridoi europei tra cui la Milano-Venezia, la Liguria-Alpi e la Verona-Brennero, nonché i collegamenti con i porti di Genova e Trieste. Poi ci sono i 5,3 miliardi sulla banda ultralarga e il 5G su cui Giorgetti, insieme al ministro Vittorio Colao, sta lavorando da settimane.

E poi ci sono due riforme su cui la Lega punta molto: le semplificazioni (il Carroccio chiede di eliminare il codice degli appalti) e quella  ella giustizia civile e penale su cui Salvini si sta battendo da settimane in chiave garantista.

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