Legambiente contro Sala sulle zone 30: l’associazione ambientalista critica le scelte del sindaco di Milano

Legambiente contro Sala: in una nota ufficiale e diretta l'associazione ambientalista critica le promesse non rispettate dal primo cittadino.

Legambiente contro Sala sulle zone 30: l’associazione ambientalista critica le scelte del sindaco di Milano

Legambiente contro Sala: l’associazione ambientalista critica ed attacca il sindaco di Milano per le sue promesse non rispettate riguardo la questione zone 30 e gli impegni sulle zone scolastiche. Dura la posizione dell’associazione contro il primo cittadino.

Legambiente contro Sala sulle zone 30

Legambiente Lombardia si è schierata contro il sindaco di Milano Beppe Sala. A scatenare la polemica sono state le parole del primo cittadino durante un incontro elettorale sulle zone 30: “Non è tempo per una Milano a 30 all’ora”, e per “decisioni così assolute come la pedonalizzazione davanti alle scuole, come qualcuno chiede”.

“Milanospiega l’associazione in una nota – può essere ancora una volta all’avanguardia di questo rinnovamento, ma il sindaco ha ricordato che Milano ha 500 scuole, chiedendo ‘Che facciamo, pedonalizziamo 500 vie?”. “La risposta – commenta Federico Del Prete, responsabile Mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia –  dovrebbe essere certamente sì, anche se non si parla solo di pedonalizzare”, ma anche di moderare in modo severo il traffico.

L’associazione ambientalista critica le scelte del sindaco di Milano

L’associazione critica le promesse non mantenute da Sala sia sulla viabilità sia sugli impegni delle ‘zone scolastiche’.  “Se vogliamo una città più sicura – continua l’associazione – la prima cosa è che ciò avvenga per tutte le età e le abilità. Le ‘città 30’ non sono sogni da idealisti, ma un orientamento molto evidente in tutta la Ue, che presto potrebbe diventare norma, come sta avvenendo per i limiti sugli inquinanti. Non parliamo solo di sicurezza, ma anche di efficienza energetica e qualità dell’aria. Milano deve uscire dalla logica tutta smog e niente salute della città che corre: bisogna iniziare a chiedersi dove andiamo, e soprattutto chi volgiamo portare con noi. Le giovani generazioni sono il futuro.”

 

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