L’hotspot di Lampedusa è stracolmo e Salvini butta benzina sul fuoco. Senza sosta gli arrivi di migranti dall’Africa. Il Capitano nell’isola fa il solito show contro il Governo

A Lampedusa gli sbarchi dei migranti si susseguono e l’hotspot è ormai allo stremo. Una situazione resa ancor più difficile dai necessari controlli per la pandemia. E come se non bastasse, come sempre lanciando spot, accusando il Governo e senza proporre una minima soluzione, sull’isola è sbarcato pure Matteo Salvini.

L’EMERGENZA. Quasi 300 migranti sono giunti a Lampedusa solo nell’ultima notte, toccando terra in una quindicina di approdi diversi, tra chi è arrivato lì autonomamente e chi è stato tratto in salvo dalla Guardia costiera. Comprese le 83 persone alla deriva segnalate mercoledì scorso da Alarm Phone. L’hotspot scoppia. Una struttura che può accogliere 95 migranti e che ne conta dieci volte di più. Duecento stranieri intanto sono stati imbarcati sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle, come disposto dalla Prefettura di Agrigento, al lavoro per provare a pianificare anche nuovi spostamenti. “La preoccupazione di casi di Covid tra i migranti che arrivano nel nostro Paese è al vertice delle preoccupazioni della mia ministra, che ovviamente non sta sottovalutando questa questione”, ha assicurato ieri il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, aggiungendo che si sta definendo l’acquisizione di alcune navi proprio per garantire la quarantena. “Ci sono però – ha sottolineato ancora Gabrielli – dei dati confortanti. Per esempio tutte le persone che sono sbarcate a Lampedusa ad oggi sono risultate tutte negative. A volte si crea anche un meccanismo di veicolazione non corretta e di preoccupazione non giustificata”.

IL BARCONE LEGHISTA. Un piatto troppo ghiotto per il Carroccio, che subito ha fatto arrivare il suo barcone a Lampedusa. “Il governo sta ammazzando la Sicilia, Pd e M5s la odiano. Già è un anno difficile ma io temo che non sia incapacitàma complicità Il governo è complice dei criminali, con quello di stanotte siamo a 1400 arrivi in 48 ore”, ha ululato il solito Salvini. Poi lo sbarco a Lampedusa, la visita all’hotspot, il bagno di folla e altre accuse senza uno straccio di proposta. “Non è possibile sopportare una cosa del genere, siamo in una condizione purtroppo prevedibile, ma Lampedusa deve essere l’isola turistica che merita e null’altro”, ha pontificato il leader della Lega. “Qui hotspot di #Lampedusa. Come potete vedere la situazione drammatica, ci sono 800 persone invece di 190, quasi tutti adulti, maschi, giovani, in forma e belli robusti. Questi non sono naufraghi, c’è un vergognoso traffico di esseri umani di cui il Governo italiano è complice in maniera criminale”, ha aggiunto. postando foto dell’hotspot su Facebook. Sciacallaggio sulla pelle di chi ha rischiato la vita in mare fuggendo dall’inferno africano. “Vi prometto che torniamo al governo – ha poi affermato il leader della Lega – e ripuliamo questo paese. Prima verranno i lampedusani e gli italiani e poi il resto. Ci rivediamo con la Lega al governo e i porti chiusi per i clandestini e aperti per i turisti che pagano”. Un auspicio il suo dopo che al Governo ha rinunciato lo scorso anno tra un mojito e l’altro sulla spiaggia del Papeete e i sondaggi lo vedono colare a picco. Inutili anche le spiegazioni del sindaco di Lampedusa, Totò Martello, il quale ha chiarito che l’hotspot “è pieno”, ma “non è al collasso”. “Il fatto che il numero di persone ospitate non è lo stesso che può contenere è vero, ma che l’hotspot è al collasso no, finora l’abbiamo gestito anche con più persone”, ha chiarito il primo cittadino. Ma del resto il Capitano fa propaganda che tanto a risolvere i problemi come sempre devono pensarci altri.