Libertà di stampa, il centrosinistra invocala norma contro le querele temerarie. Intanto la destra torna ad attaccare Ranucci

Un anorma contro le querele temerarie. E' la richiesta delle opposizioni che ricordano la direttiva europea antislapp. Ma la destra non ci sente e se la prende con Ranucci

Libertà di stampa, il centrosinistra invocala norma contro le querele temerarie. Intanto la destra torna ad attaccare Ranucci

Lo scontro sull’indipendenza dell’Authority ieri è rimbalzata fino a Montecitorio, dove era appena iniziata la  discussione sulla mozione unitaria delle opposizioni sulla libertà di stampa. Scopo del testo impegnare il governo ad adottare iniziative come la direttiva Ue contro le querele temerarie.

Tema che l’esecutivo di Giorgia Meloni sta coscientemente ignorando, nonostante la direttiva europea anti-SLAPP – che mira a proteggere giornalisti da azioni legali abusive – debba essere recepita dagli Stati membri entro maggio 2026. Tanto che recentemente l’Italia ha rifiutato di inserirla nella recente legge di delegazione europea.

Opposizioni unite contro il conflitto di interessi

“Riporteremo in Parlamento la nostra proposta di legge sul conflitto di interesse, per estirpare la malapianta di una politica opaca e clientelare”, ha detto Giuseppe Conte, puntando il dito contro “l’insofferenza di governo e maggioranza verso l’autonomia di giornalisti e giudici”, ormai “cronica”. Un’iniziativa che ha suscitato il plauso della segretaria del Pd, Elly Schlein: “Concordo pienamente e siamo pronti a supportare” la proposta, assicura.

Intanto la destra torna ad attaccare Ranucci e Report

Il centrodestra ha invece annunciato un suo testo nei prossimi giorni. Ieri però ha parlato il meloniano Federico Mollicone, che ha attaccato Report e Sigfrido Ranucci. “Rinnovo la sincera solidarietà a Ranucci, ma questo non ci impedisce di criticare duramente il format e il modus operandi del programma che di fatto vuole impedire all’esecutivo di centrodestra di governare e di nominare secondo la legge persone che riteniamo meritevoli”.

“Presenteremo una mozione di maggioranza a tutela del buon giornalismo, della qualità dell’informazione, della vera imparzialità e del vero pluralismo”, ha aggiunto Mollicone, quello di Report e altre testate non sempre è giornalismo di inchiesta, ma militante e a tesi”.

La reazione del 5S Riccardi: “Difendiamo i gi0ornalisti, quelli italiani e i 250 morti a gaza”

Parole che hanno suscitato la furibonda risposta dell’M5s Riccardo Ricciardi: “Qualcuno dice che in Italia c’è la libertà di stampa perché abbiamo Report. Poi non importa se si mette una bomba sotto casa di Ranucci, non si ritirano le querele o si arriva a dichiarazioni come quelle di Mollicone, che, dopo una penosa solidarietà a Ranucci, bastona con le parole Report”.

Per Ricciardi. “In Italia c’è la libertà di stampa, certo. Infatti Gabriele Nunziati, un giornalista dell’agenzia Nova, può andare in Europa per chiedere se la Ue pensa di trattare Israele come tratta la Russia sul tema della ricostruzione nelle guerre, peccato che poi è stato licenziato. Se il giornalista che è in Europa viene trattato così, allora cosa succede al giornalista locale che vuole indagare sul politico del territorio che prende voti opachi?”, ha proseguito l’M5s.

“Quando vedremo i giornali che vanno contro i loro committenti? Quando vedremo i giornalisti del Tempo, Il Giornale e Libero fare un’inchiesta sulla sanità privata gestita dal parlamentare Angelucci?”, ha aggiunto Ricciardi, che ha concluso, “Il Movimento 5 Stelle ha sempre distinto tra giornalisti e servi. Noi i giornalisti li difendiamo sempre, come quelli morti a Gaza. 250 giornalisti che facevano informazione per tutti. La verità è che la libertà di stampa concessa a questo Paese è solo quella che serve per non farci soffocare”.