Libia, Trenta: “In caso di una nuova guerra non avremmo migranti ma rifugiati. Pensare a un attacco è un errore enorme”. Di Maio: “Chiudere i porti non basta”

I ministri Trenta e Di Maio sulla crisi il Libia

“In caso di una nuova guerra non avremmo migranti ma rifugiati. E i rifugiati si accolgono. Chi dice che pensa al possibile attacco in Libia per risolvere il problema dei migranti sta facendo un errore enorme”. E’ quanto ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, parlando ai microfoni di Radio Capital. L’esponente del Governo ha poi aggiunto che “le conseguenze in termini di destabilizzazione ricadrebbero soprattutto sull’Italia”.

“Chiudere un porto è una misura occasionale, risultata efficace in alcuni casi quando abbiamo dovuto scuotere l’Ue, ma è pur sempre occasionale. Funziona ora, ma di fronte a un intensificarsi della crisi non basterebbe, quindi bisogna prepararsi in modo più strutturato, a livello europeo, nel rispetto del diritto internazionale”. E’ quanto ha detto il vicepremier Luigi Di Maio in un’intervista in apertura del Corriere della Sera.

“Il governo – ha aggiunto il leader del M5S – la sta monitorando giorno dopo giorno, bisogna avere testa in questi momenti e lavorare con responsabilità. Quel che sta accadendo non è un gioco, non è Risiko in cui uno si diverte a fare il duro con l’altro. Le parole hanno un peso”.