I libici sequestrano due pescherecci italiani con a bordo 13 marinai. Salpati da Mazara del Vallo e bloccati al largo di Derna

Militari libici, saliti a bordo dei due natanti, hanno intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica

Due pescherecci di Mazara del Vallo sono stati sequestrati nella tarda serata di ieri da motovedette libiche. A darne notizia, nella tarda mattinata di oggi, è stato il sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi. Si tratta dell'”Afrodite Pesca”, di proprietà dell’omonima società dei fratelli Pellegrino, con un equipaggio di 6 uomini, e del “Matteo Marrarino”, della Mcv Pesca dell’armatore Vincenzo Asaro, con un equipaggio di 7 marinai.

Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 29 miglia dalle coste di Derna. Una motovedetta avrebbe cominciato a sparare contro il peschereccio Afrodite, senza alcun preavviso, ha spiegato sempre il sindaco di Mazara del Vallo, provocando danni alla cabina e alle attrezzature di bordo. Non ci sono feriti e gli equipaggi non risultano agli arresti. I militari libici, saliti a bordo dei due natanti, hanno intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica.

I due pescherecci sono giunti in nottata al porto Ras Al Hilal. “Il sequestro – dice Cristaldi – è avvenuto in acque che illegittimamente ed unilateralmente la Libia considera proprie. Non possiamo accettare comportamenti di violenza da parte di Paesi rivieraschi che minacciano di intaccare la vocazione della cultura dell’accoglienza e del rispetto della nostra città. Sono certo che le Autorità diplomatiche italiane interverranno con urgenza. L’episodio – ha aggiunto il sindaco di Mazara – è vissuto con angoscia dalla popolazione sia perché richiama il triste ricordo della detenzione subita dai nostri pescatori negli passati nelle carceri libiche, sia perché i nostri natanti illecitamente sequestrati dalla Libia non hanno fatto più ritorno a Mazara e sono stati lasciati in abbandono come nel caso del motopesca Damiela L. sequestrato sei anni fa”.