Riparte da Roma l’offensiva diplomatica degli Stati Uniti per rafforzare la campagna anti-Isis. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha fatto una promessa: “Schiacceremo l’Isis in ogni angolo del mondo e gli toglieremo i rifornimenti”. Poi ha però aggiunto che “questa guerra è di lungo periodo, più lungo rispetto a conflitti tradizionali. Anche con i passi avanti determinanti che ci sono stati “nella lotta all’Isis, questa lotta è un obiettivo a lungo termine”, come disse all’inizio il presidente Obama. Kerry ha poi ricordato che l’impegno della coalizione contro l’Isis negli ultimi mesi “sta facendo la differenza”, l’Iraq è riuscita a riprendere Ramadi, in Siria migliaia di chilometri di territorio sono stati liberati, decine di leader jihadisti di medio e di alto livello sono rimasti uccisi nei raid da maggio. Adesso, ha aggiunto, “dobbiamo fare maggiori progressi e non dare respiro all’Isis”. Accanto all’impegno militare, servirà un maggiore impegno economico per aiutare a ricostruire le città liberate a rimuovere migliaia di mine sul terreno, ha aggiunto Kerry rendendo noto che l’Afghanistan ha deciso di unirsi alla coalizione anti Isis.
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