Lombardia, Vizza: “La Sanità pubblica va rimessa al centro”

Ecco le priorità del Bilancio regionale. Parla il segretario della Uil Lombardia, Enrico Vizza.

Lombardia, Vizza: “La Sanità pubblica va rimessa al centro”

Enrico Vizza, segretario generale Uil Milano e Lombardia, in consiglio regionale è in corso la discussione sul bilancio regionale. Gran parte è destinato alla sanità, mentre su altre voci è calata la scure dei tagli. Qual è la posizione del sindacato che lei guida?
“Partiamo dalla sanità. In più occasioni, anche prima di arrivare alla presentazione del bilancio, in vari tavoli in Regione abbiamo suggerito alcuni indicatori e alcune misure da adottare. Serve intervenire in modo strutturale, perché dobbiamo rimettere al centro la sanità pubblica. La salute è un diritto, non un lusso, non possiamo permettere che ci siano persone, soprattutto anziani e fragili, che rinunciano a curarsi per via delle lunghe liste d’attesa. Abbiamo continuato a dire come sindacato che da un lato bisogna fare assunzioni, che bisogna rinnovare i contratti nazionali e che il governo deve avere la forza di prevedere maggiori risorse. Perché non utilizzare le risorse che Regione Lombardia ha a disposizione derivanti dalle sanzioni che vengono comminate a quelle aziende trovate non in regola con le norme sulla sicurezza sul lavoro? Quei fondi devono essere utilizzati per fare maggiori investimenti proprio sulla sicurezza sul lavoro”.

La Lombardia purtroppo detiene un poco invidiabile primato per numero di incidenti sul lavoro e morti bianche…
“Dobbiamo investire sulla formazione adeguata per quelle maestranze che svolgono lavori pericolosi. Il pericolo non è solo nell’edilizia, anche nella metalmeccanica ci sono lavori che richiedono maggiore attenzione. Se la Regione vuole diminuire gli infortuni, investa sulle formazione “on the job”. L’aula è importante, ma andare direttamente sui luoghi di lavoro per vedere la tipologia di lavoro che fanno le maestraze è un investimento, non una perdita di tempo”.

Quali azioni concrete può adottare la Regione?
“Per erogare finanziamenti alle imprese, potrebbe cominciare col chiedere alle aziende beneficiare di dimostrare di avere due requisiti requisiti fondamentali: il primo, che ai tuoi addetti si applica la contrattazione collettiva nazionale, quella sottoscritta dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, il secondo che non non si sono verificati infortuni la tua azienda. Se io comincio a educare le aziende aumentiamo sempre di più la cultura della sicurezza. Tutti citano l’esperienza dei cantieri Expo, dove ci sono stati zero morti, ma lì sindacato, associazioni, Prefettura, Comuni e Regione abbiamo fatto in modo che tutte le imprese che entravano dovevano fare formazione direttamente sul sito, cioè on the job”.

Casa e trasporti, per le opposizioni in consiglio regionale su queste due partite nel bilancio di previsione 2024-2026 c’è poco. è d’accordo?
“Sono le criticità che tutti gli enti locali, ma la Regione in primis, devono affrontare con maggiore attenzione. Non è importante rinnovare il contratto per i prossimi dieci anni a Trenord, o aumentare i compensi dei manager, noi abbiamo bisogno di far funzionare il trasporto pubblico, facendo le manutenzioni dovute, cercando nuovo personale. I trasporti pubblici nella nostra regione faranno acqua da tutte le parti.Sul tema casa. Proprio stamattina (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto la riunione del nostro esecutivo e anche in questa sede è emerso come per noi la questione abitativa è centrale. Alla Regione abbiamo chiesto di fare maggiori investimenti sul fondo affitti a favore di studenti e di giovani coppie. Questo è un momento in cui i lavoratori fanno fatica a pagare la rata del mutuo perché è aumentata di oltre 150 euro al mese, in più se faccio fatica a pagare l’affitto, servono investimenti sull’edilizia sociale, residenziale, pubblico-residenziale anche convenzionata ma con un progetto almeno decennale. Sono questioni che abbiamo posto al presidente Fontana in diverse occasioni”.

Fuori dal Pirellone gli studenti hanno protestato contro i tagli che colpiscono il diritto allo studio.
“Con i tagli non si va nella direzione che serve al nostro paese, poi non lamentiamoci sei nostri giovani vanno all’estero, la Lombardia deve investire sulla formazione”.