Lucano: “Gli accordi sui migranti servono a nascondere il sangue sulle nostre mani”

Parla il candidato di Avs in Ue, Mimmo Lucano: "Paghiamo per delegare il lavoro sporco".

Lucano: “Gli accordi sui migranti servono a nascondere il sangue sulle nostre mani”

Mimmo Lucano, per lei a giugno ci saranno due sfide elettorali: quella per tornare sindaco di Riace e laltra per essere eletto in Ue. Come mai ha deciso di puntare su una dimensione tanto locale e su unaltra invece oltre i confini? Crede che oggi lUe sia sempre più centrale?
“Riace è l’Europa e viceversa. Nella mia idea, l’Europa esiste ovunque vengano rispettati i diritti di cittadinanza: accoglienza, giustizia sociale, giustizia ambientale. E dove possiamo costruire questi diritti se non nelle nostre comunità? D’altro canto, l’Europa oggi va difesa dal rischio di sgretolamento che vuole la destra. La destra spinge per tornare alla nazione, ai confini, alla conflittualità. Tutti elementi che portano alle guerre, come già si vede”. 

Quali saranno le sue priorità in caso di elezione a Bruxelles?
Voglio che l’Europa sia la terra promessa dei diritti, della liberazione dai bisogni e il luogo in cui la parola “fratellanza” abbia un senso compiuto. E poi le priorità stabilite dal programma di Alleanza Verdi Sinistra: più investimenti in salute, tagliando le politiche folli di riarmo; la protezione degli stipendi dall’inflazione, con un salario minimo europeo; la protezione dell’ambiente dall’inquinamento, a partire dalla qualità del cibo”.

Secondo lei in Ue si sta andando incontro a un abbandono del Green deal e a una vera e propria politica del riarmo?
“Pensiamo a cosa è accaduto con il Pnrr: nato e pensato per risolvere i guasti dei paesi europei che avevano agevolato la diffusione della pandemia da covid, oggi una parte rilevante di quei soldi viene utilizzata per armare i paesi. È evidente che l’Europa sotto gli influssi delle destre e dei liberisti abbia abbandonato la sua missione primaria per abbracciare altre idee. Il problema però è che l’idea verde salva l’Europa, il pianeta e gli esseri viventi; l’altra porta dritti al baratro nucleare”. 

A suo giudizio lEuropa su Gaza sta facendo meno di quel che dovrebbe? Crede che le istituzioni Ue debbano condannare con più decisione Netanyahu?
“L’Europa non sta facendo nulla. E con lei gli Usa e tutto il mondo occidentale che sta assistendo alla catastrofe umanitaria di Gaza limitandosi ad appelli alla moderazione. Il tempo degli appelli è finito da un po’, secondo me. Servono atti concreti e chiari per provare a fermare Netanyahu e metterlo in difficoltà, come per esempio appoggiare la causa del Sud Africa che chiede l’incriminazione del presidente israeliano per crimini di guerra. Si devono sospendere tutti gli accordi militari commerciali con Israele, per limitarne la capacità militare. Tutte le possibilità diplomatiche in nostro possesso vanno sperimentate. La speranza è che in Usa e in Europa prevalga la forza etica degli studenti e delle università che protestano contro l’ignavia dei governi. Temo non ci sia sufficiente consapevolezza di come in futuro la storia ci giudicherà tutti per quel che vediamo quotidianamente a Gaza”. 

Porterà il suo famoso modello Riace sui migranti in Europa? Crede che verrà ascoltato a Bruxelles sul tema?
“Non ci sono molte alternative sul tema. O c’è Riace, o c’è Cutro, purtroppo. Noi sappiamo da quale parte della storia stare, dalla parte dell’umanità e dell’accoglienza. Dalla parte della modifica del trattato di Dublino, affinché l’accoglienza diventi patrimonio di tutti gli stati europei e non solo di quelli di frontiera. Se ascolteranno o meno l’idea di Riace dipende dal voto dei cittadini. Se vince la destra ci aspettano anni difficili. Per questo serve dare indicazioni precise con il voto”.

Cosa deve fare, a suo giudizio, lUe proprio in tema di migranti? A oggi Bruxelles sta voltando le spalle allItalia?
“Intanto c’è da capire cosa dovrebbe fare l’Italia sul tema. l’Italia continua a considerare il Mediterraneo un cimitero e a gestire l’immigrazione come un’emergenza e non come un fenomeno strutturale. Avevamo un sistema di accoglienza che andava migliorato, attraverso gli Sprar, per esempio, oggi non c’è nulla. E quel che c’è sono operazioni militari, non di cooperazione. È cambiato che i confini dell’Italia siano stati estesi: in Libia, in Tunisia, in Albania. La differenza è che i migranti muoiono su coste diverse da quelle italiane e che i Cpr che vengono costruiti fuori dall’Italia sono luoghi infernali in cui non arrivano gli occhi dell’opinione pubblica italiana. Queste bestialità stabilite dai diversi governi italiani degli ultimi 10 anni, in maniera trasversale, stanno molto bene con un trattato di Dublino che non riconosce fino in fondo il ruolo di paesi di frontiera come è l’Italia. L’Europa non vuole vedere e scarica sull’Italia, la quale scarica sugli stati oltre il mare. Le pare un modello sostenibile?”

Come giudica accordi come quelli con lAlbania sui Cpr e con la Tunisia di Saied?
“Sono accordi con i quali proviamo a nascondere il sangue che è sulle nostre mani. Sono simili agli accordi con la Libia, continuamente rifinanziati dal Parlamento. Fiumi di denaro per far fare a questi Paesi un lavoro sporco sui migranti, di cui non vediamo nulla. Non sappiamo delle ferite, delle prigioni, delle torture, della morte. E per non vedere paghiamo decine di miliardi di euro all’anno. E se quei miliardi fossero investiti per progetti di accoglienza e ripopolamento di città abbandonate? O per progetti di cooperazione vera fra l’Italia e i paesi africani? Le domande a queste risposte fanno la differenza fra noi e chi governa”.