Mare Mortum. Altri due naufragi nell’Egeo. Inghiottiti altri 45 disperati, 20 bambini tra le vittime. E l’Europa non si sveglia

Non se ne può proprio più dell’Europa delle dichiarazioni d’intenti, quella del “fare presto” e dei “mai più”. Frasi che sentiamo ogni qualvolta si ripete una tragedia in mare. Praticamente quasi ogni giorno. Cosa è cambiato dallo storico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 quando persero la vita in mare 366 migranti partiti alla ricerca di fortuna? Niente. Perché il mare continua a essere una tomba per molti costretti ad abbandonare le loro terre di origine. Tanto che, ieri, la tragedia è stata doppia nel mar Egeo con almeno altri 45 cadaveri raccolti in fondo al mare. Ancor più drammatico il bilancio secondo la Guardia costiera turca che ha parlato anche di un terzo naufragio.

DOPPIO INCIDENTE – Il primo incidente marittimo ha riguardato un barcone che trasportava 48 persone. Il viaggio della speranza si è interrotto  davanti all’isola greca di Farmakonissi provocando la morte di oltre dieci persone. Il secondo naufragio è avvenuto, invece,  davanti all’isola di Kalolimnos. Mentre ancora non esiste un computo complessivo delle vittime della tragedia del mare, la certezza è che ad aver perso la vita affogando in mare sono molti bambini. Le prime stime parlando di almeno una ventina di bimbi. Sono, invece, state tratte in salvo 26 persone. Una trentina, infine, i migranti che anrcora risultano dispersi. Di loro la guardia costiera per il momento non è riuscita a trovare alcuna traccia. Entrambe le imbarcazioni erano partite dalle coste della Turchia.

OGNI GIORNO UN NAUFRAGIO
Il dramma è ormai senza fine. Anche nella giornata di giovedì a perdere la vita altre 12 persone in prossimità della costa turca di Smirne. Il viaggio della speranza aveva come meta l’isola greca di Lesbo. E quando ancora non volge al termine nemmeno il primo mese del nuovo anno, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono stati già oltre 100 i migranti che hanno perso la vita nell’Egeo mentre tentavano di raggiungere la Grecia.

L’EUROPA DORME
Nuovi naufragi, nuove dichiarazioni. Ma poco più si muove seriamente sul piano politico. Divisioni sulle attività da adottare fanno restare la situazione praticamente immutata rispetto a quella di oltre due anni fa. Il premier francese Valls ha, però, provato ad andare dritto al punto: “Non possiamo dire o accettare che tutti i rifugiati possano essere accolti in Europ. Il primo messaggio che dobbiamo mandare adesso è, con la massima fermezza, quello che non accoglieremo tutti i rifugiati in Europa altrimenti le nostre società verrebbero completamente destabilizzate”. Fiducioso il presidente Bce, Mario Draghi:  “L’emergenza profughi rappresenterà per l’Europa una grande sfida ma anche un’opportunità con grandi investimenti pubblici”. Parole al vento, mentre il mare inghiotte.