Mare Mortum. E l’Europa non risponde. L’Italia ha il ministro degli Esteri Ue. Ma sugli sbarchi non cambia nulla

Altre vittime sui barconi della speranza. Altro sangue nel Mediterraneo. E siamo solo all’inizio di una stagione estiva che già si annuncia zeppa di arrivi di migranti sulle nostre coste. Ogni anno la stessa storia. E ogni anno con un bilancio sempre peggiore in termini di sbarchi e di tributi umani che il mare pretende. Di questa mattanza si era presa in qualche modo carico l’Europa. Non l’aveva fatto spontaneamente e nemmeno in tempi accettabili, ma i morti di Lampedusa avevano costretto l’allora commissario Europeo José Manuel Barroso a portare un fiore. E mille promesse. L’Italia allo stremo è riuscita a chiudere l’operazione Mare Nostrum per far posto alla coalizione europea di Triton. Il nome è cambiato, ma i risultati sono sempre gli stessi: i disperati partono e quando non affogano arrivano sempre sulle stesse coste.

BEL SUCCESSO
Il cambio di passo sembrava però possibile quando con spregio del pericolo il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi era riuscito a imporre Federica Mogherini come ministro degli esteri Ue, nonostante avesse due righe due di curriculum e nessuno in Europa sapesse chi fosse. L’Italia ne fece una questione di principio e alla fine la spuntammo, ottenendo una casella che liberò la casella della Farnesina per Paolo Gentiloni e poco più. Ora non è tutta colpa della Mogherini se l’Europa – divisa com’è su tutto tranne che sulla moneta – non ha mai avuto una politica estera, ma di questa ministra degli esteri non si è davvero vista traccia. Esclusa dai negoziati sulla crisi Ucraina, era in secondo piano al tavolo del nucleare iraniano, dove però i giochi li conducevano gli Stati Uniti, Israele e Mosca. Si rifarà – abbiamo pensato – sul tema che più ci interessa, una serie di accordi per bloccare l’immigrazione dal Nord Africa. Gli accordi sono lettera morta e purtroppo sono morti pure i tanti disperati che continuano liberamente a partire. E a naufragare. A cosa c’è servito allora avere questo ministro europeo, Mr Pesc (Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune) come viene definito?

POCHI FATTI
Oggi il mondo è il Bardo, ha detto a Tunisi pochi giorni dopo la strage terrorista nel museo, rettificando poco dopo la parte della sua stessa dichiarazione dove si faceva riferimento all’Isis. Il pugno di ferro della nostra diplomazia! In compenso è volata da Raùl Castro a festeggiare il disgelo nei caraibi tra Usa e Cuba. E dire che anche qui il lavoro sporco era stato fatto per anni dal Vaticano e non aspettavano certo lei per chiudere decenni di guerra fredda. Ma lei è così, arriva quando può e come può. “L’emergenza immigrazione è una questione centrale nel Mediterraneo, come dimostra l’ennesima tragedia del mare che si è registrata oggi al largo della Libia”, ha detto ieri dopo gli ultimi morti. Niente di più ovvio. Così come la proposta di una “partnership reale, non burocratica”, tra Ue e paesi nordafricani (riuniti ieri in un meeting). Ottime parole. A quando i fatti?