Una volta tanto succede anche questo: maggioranza e opposizione, pur restando distanti e stando molto attente a non citarsi mai, viaggiano di pari passo, concordando sulla strategia adottata dal nostro Paese. La vicenda che ha accomunato l’impossibile è quella riguardante i due marò. Una delle prime a commentare è stata, manco a dirlo, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. “Il governo italiano ha massima fiducia nel Tribunale arbitrale internazionale”., ha detto il ministro, che poi si è rivolta direttamente a Girone e Latorre: “non siete soli. Né voi, né le vostre famiglie. Vi mando un forte abbraccio a nome del governo e di tutta la Difesa”. Di uguale avviso anche l’ex ministro, Roberta Pinotti che, d’altronde, ha avviato l’arbitrato internazionale nel 2014. “Come da quando abbiamo cominciato l’arbitrato – ha detto non a caso la senatrice dem – anche oggi ritengo che la posizione che allora abbiamo assunto sia quella giuridicamente corretta, oltre che quella più auspicabile. Mi auguro quindi che possa essere riconosciuta dalla Corte”. Vicinanza è stata espressa anche da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, non a caso, sin dall’inizio della vicenda – sette anni fa – hanno sottolineato l’ingiusta detenzione dei due fucilieri ad opera dell’India. “Sempre al fianco dei nostri militari perché difendono la nostra sicurezza, i nostri confini, il nostro orgoglio e la nostra dignità”, ha scritto su Facebook il ministro dell’Interno. Concetto ribadito a ruota anche dalla leader di FdI.
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