Medvedev contro l’Ucraina: “Chi dice che esisterà tra un paio di anni”

Medvedev contro l'Ucraina: il collaboratore di Putin utilizza parole molto forti per parlare del destino di un paese già in ginocchio.

Medvedev contro l’Ucraina: “Chi dice che esisterà tra un paio di anni”

Medvedev contro l’Ucraina: si rende ancora una volta protagonista di dichiarazioni molto forti attraverso Telegram. Questa volta cambia obiettivo ma non si fa mancare altre frecciatine sempre contro l’Occidente.

Medvedev sull’Ucraina parole forti

Nelle ultime settimane Medvedev ha dichiarato parole forti contro l’Occidente: «Mi chiedono spesso perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio – ha scritto l’uomo di fiducia di Putin- Sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte per noi, per la Russia. E finché sarò vivo farò il possibile perché spariscano», ha aggiunto.

Nelle ultime ore, un’altra sua dichiarazione sta facendo molti discutere e questa volta al centro del suo attacco c’è l’Ucraina. Ancora una volta le sue parole sono arrivate tramite Telegram.

“Dubito che l’Ucraina esisterà tra un paio di anni”

”Solo una domanda: chi ha detto che l’Ucraina tra due anni esisterà ancora sulla mappa del mondo?: ha scritto su Telegram,  aggiungendo che anche gli americani abbandoneranno Kiev al suo destino .“Hanno investito così tanto nel progetto ‘anti-Russia’ che tutto il resto non significa nulla per loro”, è il commento di Medvedev. Dimitri Medvedev, attuale numero due del Consiglio di sicurezza di Mosca. Parole molto forti sul destino prossimo di un paese già messo in ginocchio dal conflitto contro la Russia.

Poi, non sono mancate altre frecciatine all’Occidente che sta affrontando i tagli di gas proprio dalla Russia: “I Paesi europei stanno attualmente attraversando una crisi energetica, che peggiorerà col tempo”, scrive, “l’Occidente raccoglierà il suo frutto dalle sanzioni in autunno, mentre la Russia può sfruttare la zona artica, dove ha riserve colossali di idrocarburi”. La minaccia arriva proprio nel giorno in cui Gazprom ha annunciato la riduzione die flussi verso l’Italia (-15%) e il giorno dopo dei tagli al gasdotto Nord Stream che rifornisce la Germania (-40%).