Meloni si assume la responsabilità della tassa sugli extraprofitti delle banche: “Idea mia, lo rifarei”

L'idea di introdurre una tassa sugli extraprofitti delle banche è stata di Giorgia Meloni, come assicura la stessa presidente del Consiglio.

Meloni si assume la responsabilità della tassa sugli extraprofitti delle banche: “Idea mia, lo rifarei”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rivendica la responsabilità della tassa sugli extraprofitti delle banche, sostenendo che sia stata una sua idea e di aver coinvolto nella decisione il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

In un’intervista a Repubblica, Corriere della Sera e la Stampa, Meloni spiega che questa misura è stata presa in seguito a una “iniziativa che ho assunto io: certo che la rifarei”, sostiene.

Meloni rivendica la tassa sugli extraprofitti delle banche

Secondo Meloni la tassa sugli extraprofitti delle banche “è un messaggio che dovevamo mandare: non c’è alcun intento punitivo”. In particolare, la presidente del Consiglio spiega che con l’aumento dei tassi da parte della Bce si “è creata una distorsione: le banche hanno aumentato gli interessi sui mutui ma non hanno alzato quelli sui depositi, a favore dei risparmiatori”.

Giorgetti, spiega ancora Meloni, era informato della decisione: “È il ministro che doveva scrivere il provvedimento ma in questo caso non ho fatto tutte le riunioni che faccio di solito”, spiega. 

Sì al salario minimo, ma solo per alcune categorie

Meloni va all’attacco delle opposizioni sul salario minimo: Non mi sorprende la reazione della sinistra: l’opposizione vuole fare politica invece che affrontare davvero la questione. Loro sono consapevoli del fatto che il salario minimo non risolve il problema del lavoro povero ma ti dicono che siccome hanno iniziato una raccolta di firme la portano avanti”.

La presidente del Consiglio ribadisce di aver dato 60 giorni al Cnel per fare una “proposta complessiva di lotta al lavoro povero”. Prevedendo, “per alcune categorie”, anche il salario minimo. Non per tutti, dunque.

Per Meloni nessun timore di un autunno caldo

La presidente del Consiglio esclude il rischio di un autunno caldo in Italia, soprattutto a causa dell’abolizione del Reddito di cittadinanza: “No, se uno dei principali sindacati convoca una manifestazione contro la legge di Bilancio prima ancora che venga scritta, forse esiste un tema di opposizione pregiudiziale”.

Nessun rimpasto per il governo

Infine, la presidente del Consiglio assicura di non aver mai pensato a un rimpasto di governo: “Sono ricostruzioni fantasiose di giornali di gossip. Io non ho mai pensato, da quando sono a capo del governo, a un rimpasto”, afferma soprattutto in riferimento al caso della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per l’indagine su Visibilia.