Giorgia Meloni non perde occasione per attaccare le opposizioni e per puntare un po’ sul vittimismo. Non solo torna a ribadire che le opposizioni sono “più fondamentaliste” di Hamas, ma cerca di nuovo lo scontro con la segretaria del Pd, Elly Schlein. Con cui, ormai, è guerra aperta.
Per la presidente del Consiglio, intervenuta alla Camera prima del Consiglio europeo, le parole di Schlein sulla democrazia a rischio sono “gravissime” e rischiano di produrre “macerie” perché danneggerebbero l’Italia, gettando “ombre e fango” sul Paese.
Meloni all’attacco di Schlein, tra vittimismo e accuse
Meloni si rivolge al deputato del Pd, Peppe Provenzano, ritornando sulle sue accuse alle opposizioni di essere più fondamentaliste di Hamas: “Non ho accusato l’opposizione di essere peggiore di Hamas, ho detto che in Parlamento vi siete rifiutati di sostenere il piano di pace a Gaza che poi è stato accettato persino da Hamas e che quindi la vostra posizione era stata più fondamentalista di quella di Hamas”.
La presidente del Consiglio approfitta del discorso per attaccare la segretaria del Pd: “C’è qualcun altro che ha accostato il governo italiano ai terroristi. Il segretario del principale partito di opposizione ha affermato in un contesto internazionale che in Italia è a rischio la libertà e la democrazia perché governa l’estrema destra e ha subdolamente collegato queste affermazioni all’attentato subito dal giornalista Sigfrido Ranucci”. Anche se Schlein, in realtà, non ha accostato il governo ai terroristi, ma ha detto che la democrazia e la libertà sono a rischio con l’estrema destra al governo.
Il suo discorso prosegue: “Dopo la Meloni complice dei morti in mare, dopo la Meloni complice di genocidio, abbiamo anche la Meloni complice – o mandante, spero che ce lo chiarisca la segretaria del Pd – dell’attentato a Ranucci”. Per la presidente del Consiglio queste dichiarazioni sarebbero “gravissime” perché il tema è “gettare ombre sulla qualità della sua democrazia, sul valore dei suoi cittadini, sulla maggioranza che i cittadini scelgono”.
“Non è secondario – continua – e immagino non sfugga a nessuno che in uno stato governato da pericolosi estremisti e attentatori si tende a non investire a non fare accordi commerciali. Un tentativo di gettare fango e ombre sull’Italia che l’Italia rischia di pagare. E io penso che questo non sia il modo corretto di rappresentare la propria nazione. Siamo tutti pagati per rappresentare al meglio la nostra nazione. Lo sapete benissimo che in Italia non è a rischio la democrazia, che non è vero che in Italia è a rischio la libertà. Perché lo andate a raccontare all’estero? Non vi aiuterà a governare sulle macerie”.