Migranti, nuovo scontro Conte-Salvini. Il premier chiede di far sbarcare i minori dalla Open Arms. Il ministro si oppone ma il Tar dà ragione alla Ong e sospende il divieto d’ingresso

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una lettera inviata questa mattina al ministro dell’Interno Matteo Salvini, e per conoscenza ai ministri ai Trasporti e alla Difesa, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, ha chiesto di “mettere in sicurezza i minori” presenti sulla nave Open Arms da 13 giorni al largo delle coste maltesi con 147 migranti a bordo. Il premier Conte, “agendo in coerenza rispetto a quanto finora fatto dal governo”, ha richiamato le norme che impegnano “a dare assistenza ai minori e alle persone in difficoltà”. “Conte – ha commentato poi Salvini – mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una nave di una Ong che però è straniera, è in acque straniere. Gli risponderò garbatamente, non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.

“C’è un disegno per tornare indietro ed aprire i porti italiani – ha poi aggiunto il leader della Lea -, per trasformare il nostro paese nel campo profughi d’Europa. Ma io non torno indietro. Ditemi se non è un paese strano quello dove una nave spagnola in acque maltesi si rivolge ad un avvocato di un tribunale amministrativo per chiedere di sbarcare in Italia. Nelle prossime ore firmerò il mio no perché complice dei trafficanti non voglio essere”.

Nel frattempo il Tar del Lazio ha disposto la sospensione del divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della stessa nave. Il Tar, ha fatto sapere la Ong spagnola, ha disposto la sospensione non solo per la violazione delle normative internazionali ma anche evidenziando una “situazione di eccezionale gravità ed urgenza” dovuta alla permanenza da diversi giorni in mare dei 147 naufraghi a bordo. “Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone – sottolinea Open Arms – e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare”.

Il Tar ha confermato che “alla luce della documentazione prodotta (medical report e relazione psicologica” e “della prospettata situazione di eccezionale gravitò ed urgenza” si giustifica “la concessione della richiesta” per “consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli”.