Missile balistico intercontinentale, cos’è Sarmat e quali danni produce la nuova arma della Russia

Missile balistico intercontinentale: è la nuova potente e tecnologica arma a disposizione della Russia contro ogni tipo di difesa militare.

Missile balistico intercontinentale, cos’è Sarmat e quali danni produce la nuova arma della Russia

Missile balistico intercontinentale: arma potentissima e tecnologicamente molto avanzato a disposizione della Russia. Secondo fonti, la nuova arma è stata testata ed è capace di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura”.

Missile balistico intercontinentale, cos’è Sarmat

L’arsenale russo sembra avere sempre sorprese e nuove armi a disposizioni. Secondo quanto riferisce l’Ansa, la Russia ha detto  di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura”.

Inoltre, il presidente Vladimir Putin ha fatto sapere che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia “contro le attuali minacce” e “farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia”.

Quali danni produce la nuova arma della Russia

Il missile Sarmat è infatti in grado di rilasciare una flotta di 24 piccoli velivoli ipersonici Avangard, della lunghezza di soli 5 metri, capaci di colpire obiettivi al suolo accelerando a Mach 10 (almeno 10-11 volte del più veloce aereo civile) ed effettuando manovre autonome per abbattere qualunque difesa missilistica. In più, nel missile è presente il propulsore Scramjet (Supersonic Combustion Ramjet), che utilizza l’ossigeno contenuto nell’aria (da qui il termine airbreathing) ed il combustibile dei suoi serbatoi (solitamente a base di idrogeno) per realizzare un processo di combustione supersonica in grado di generare spinta nel volo in atmosfera a numeri di Mach ipersonici

Il Sarmat, secondo fonti russe, potrebbe potenzialmente, se lanciato non col suo carico bellico al completo, raggiungere gli Stati Uniti attraverso una traiettoria “da sud”, evitando cioè quella passante per il Polo Nord che lo metterebbe nel mirino del complesso sistema antimissili balistici statunitense. Tuttavia si ritiene, con molta probabilità, che un lancio di saturazione di missili balistici sarebbe in grado di penetrare lo scudo antimissile Usa.

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