Muro M5S contro il tetto del contante a 2mila euro. Si punta a riportarlo a mille nel primo provvedimento utile

Il M5S ha annunciato un emendamento soppressivo al Milleproroghe rispetto all’innalzamento del tetto del contante.

Il M5S non si arrende sulla battaglia che il Governo Conte aveva intrapreso con la spinta sul cashback, la digitalizzazione e la tracciabilità dei pagamenti. Ovvero non intende arretrare nella lotta all’evasione. Il giorno dopo il blitz delle destre, con Lega e Forza Italia che hanno votato assieme all’opposizione – rappresentata da Fratelli d’Italia – per riportare per un anno la soglia dell’uso del contante a duemila euro, i deputati pentastellati Vita Martinciglio e Giovanni Currò annunciano di aver presentato in Aula un emendamento soppressivo al Milleproroghe rispetto all’innalzamento del tetto del contante.

“Come spiega benissimo uno studio di Bankitalia del 2021, un intervento del genere costituisce un favore enorme all’economia sommersa. E, in un Paese con circa 100 miliardi annui di evasione, questo non ce lo possiamo permettere”, dichiarano i due deputati. Ma alla fine il Governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto e in questo modo sono caduti tutti gli emendamenti.

Ma Martinciglio promette di non arrendersi e nel prossimo provvedimento utile il M5S riproverà ad abbassare la soglia all’uso del cash. E se le destre continuano a difendere la loro scelta i sindacati rilanciano la battaglia dei Cinque Stelle. “Il nostro Paese, agli ultimi posti in Europa per l’utilizzo della moneta elettronica, ma ai primi per evasione fiscale segna un grave arretramento nella lotta a quest’ultima”, dice la Cgil secondo cui “ridurre la possibilità di tracciare le transazioni rappresenta uno straordinario regalo all’evasione, al riciclaggio di denaro, alla criminalità” (leggi l’articolo).

La Uil parla di “una vera e propria vergogna”: “Il Governo intervenga ripristinando la soglia dell’uso del contante a 1000 euro. Questo è l’unico modo per dimostrare concretamente che si vuole fare la lotta all’evasione fiscale”. I nuovi paletti per i pagamenti cash erano stati previsti dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (approvato dal Conte bis). Il provvedimento aveva fissato un décalage a 2 tappe. La prima, scattata il 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, ha registrato una riduzione della soglia da 3mila a 2mila euro.

La seconda, che è scattata appunto con l’arrivo del 2022, aveva determinato un ulteriore abbassamento del tetto, da 2mila a mille euro, ritornando al livello fissato nel lontano 2011 dal decreto Salva Italia e poi cambiato nel 2016 dal Governo Renzi, con il risultato, appunto, secondo Bankitalia di favorire l’economia illegale.