La Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati, su un livello da record, per la terza volta consecutiva. La pausa continua, ma per il momento i tassi d’interesse non scendono. Secondo gli esperti il primo taglio potrebbe arrivare tra aprile e giugno, ma intanto i costi dei mutui continuano a essere altissimi per le famiglie.
I tassi dei mutui, comunque, sono in leggera discesa da mesi ormai, da quando la Bce ha fermato gli aumenti. Ma ora è difficile che questi cali continuino allo stesso ritmo a lungo, senza un taglio dei tassi da parte della Bce.
Cosa succederà ai tassi d’interesse
Alessio Santarelli, direttore generale del Gruppo MutuiOnline, parla di “cauto ottimismo” nel mercato dei mutui, anche grazie a dati più positivi, come le surroghe che “tornano a essere convenienti”. La riduzione dei tassi è attesa entro la fine del primo semestre del 2024.
Da ottobre i tassi medi fissi hanno registrato una discesa di 73 punti basi, passando dal 4,08% al 3,35%. I variabili, invece, restano ancora più cari: il migliore si attesta al 4,71%. Quindi ancora oggi è consigliato il tasso fisso.
Sui mutui la stangata per le famiglie rimane
Nel frattempo le famiglie italiane continuano a pagare rate salate. Per alcune tipologie di mutui, quelle più richieste, secondo il Codacons parliamo di 5.500 euro l’anno in più rispetto ai livelli di fine 2021.
Per esempio per un mutuo a tasso variabile da 150mila euro per 30 anni, la rata mensile passa dai 442 euro di settembre 2021 ai 767 euro di oggi: vuol dire quasi 4mila euro in più l’anno. Ancor peggio va l’andamento di un mutuo da 200mila euro in 20 anni: si pagano 454 euro in più rispetto al 2021, quindi 5.448 euro in più l’anno.
E per le famiglie le difficoltà sono maggiori e aumentano quelle che fanno fatica anche a pagare i mutui: “Nel 2023 sono circa 200mila i nuclei che hanno saltato una o più rate del mutuo a tasso variabile” a causa di rialzi e costi troppo elevati, ricorda il Codacons.