Nei Pd mancavano solo le vedove di Renzi

Da Serracchiani a Marcucci, nel Pd montano gli appelli per salvare Italia Viva. Renzi gode ancora di consensi nel suo ex partito.

Nei Pd mancavano solo le vedove di Renzi

Tutto e il contrario di tutto. Se c’è una certezza nel Pd è che le diverse correnti che lo animano hanno visioni radicalmente differenti su quasi ogni aspetto e non fanno nulla per nasconderlo. È successo ancora una volta ieri quando da Andrea Marcucci (nella foto) a Debora Serracchiani sono partiti appelli – più o meno diretti – a riallacciare i rapporti con Matteo Renzi.

Da Serracchiani a Marcucci, nel Pd montano gli appelli per salvare il partitino di Mateo Renzi

Peccato che ciò vada nella direzione diametralmente opposta a quella del segretario dem Enrico Letta, sostenuta anche da una larga fetta del Pd, che nei giorni scorsi aveva chiuso le porte a Italia Viva scatenando la reazione seccata e preoccupata di Matteo che teme di essere rottamato. Evidentemente i democratici hanno la memoria corta e dimenticano che Renzi, la cui creatura politica è frutto proprio di una scissione nel Pd, più che un loro alleato si è comportato come una spina nel fianco.

Ma per il senatore Marcucci ciò sembra non contare perché “la partita con la destra il 25 settembre è aperta, noi dobbiamo sfidarla con l’alleanza più estesa possibile. L’unico modo per farlo è, come dice il sindaco di Milano Giuseppe Sala, smetterla con i veti”. Guarda caso quest’ultimi riguardano Iv, a cui l’invito è certamente riservat, e Movimento 5 Stelle.

Ma il partito di Giuseppe Conte è proprio quello contro cui Marcucci, ai tempi della caduta del Governo Draghi, aveva messo al bando perché, a suo dire, inaffidabili, in un’ipotetica alleanza. Ancor più chiara, invece, la posizione della Serracchiani: “Chiusura a Renzi? La leggo dai giornali.

Noi non abbiamo messo veti a nessuno, non l’abbiamo mai fatto e non li mettiamo adesso. Siamo pronti a collaborare ma stiamo ragionando su coalizioni che abbiano possibilità espansiva, valore aggiunto, voglia costruttiva e niente veti”.

A suo dire “il tema Renzi è sicuramente delicato, è stata una scissione dolorosa e abbiamo ancora le cicatrici però è necessario mettere davanti il Paese”. Insomma su Letta, il quale appare deciso a tenere il veto su Matteo, è in corso un pressing serrato a cui difficilmente potrà restare insensibile.

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