Dopo la speranza per un possibile accordo tra Hamas e Benjamin Netanyahu, i negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sono nuovamente in stallo e nulla lascia presagire che la situazione possa sbloccarsi a breve. Come riferiscono i mediatori di Egitto e Qatar all’emittente Al-Ghad, sono “tuttora in corso i colloqui” tra le parti, ma le interlocuzioni per fermare le ostilità e liberare gli ostaggi sono “molto difficili” e richiederanno ancora diverso tempo.
Stando a quanto riferiscono le fonti dell’emittente egiziana, a complicare le trattative restano i “disaccordi sul numero di ostaggi in vita da rilasciare e sul numero di corpi da restituire in cambio dei prigionieri palestinesi”. Cosa ancora più grave, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e l’inviato speciale per gli ostaggi, Adam Boehler, hanno gelato il mondo intero affermando, davanti ai parenti degli ostaggi israeliani ancora in mano ai terroristi, che è falsa l’indiscrezione di ieri secondo cui Hamas avrebbe già accettato la bozza di accordo. Infatti, sempre secondo Witkoff, gli Stati Uniti non hanno ancora ricevuto alcuna risposta dal movimento palestinese, ma sperano che la situazione possa sbloccarsi “nel giro di un paio di giorni”.
A far sperare in un’intesa era stato lo stesso primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ieri aveva dichiarato di auspicare novità sugli ostaggi “già domani”. Peccato che, dopo nemmeno 24 ore, lo stesso abbia ritrattato tutto, spiegando che si trattava soltanto di un auspicio e che, in un modo o nell’altro, “oggi, domani o dopodomani, riusciremo a riportare a casa gli ostaggi”, aggiungendo che “la nostra missione (di vincere la guerra) ci accompagna giorno e notte (…)” e “non ci arrenderemo mai”.
L’escalation di Israele nella Striscia di Gaza
Parole che, alla luce della maxi offensiva attualmente in corso in tutta la Striscia di Gaza, con la quale il primo ministro spera di ottenere il controllo diretto del 75% dell’area entro due mesi, sembrano presagire la volontà di continuare la guerra a ogni costo. Che le cose siano destinate ad andare in questa direzione lo si intuisce dalle dichiarazioni dell’IDF che, in un comunicato, ha annunciato di aver “completato le operazioni militari a Rafah” e che ora le truppe si stanno spostando nella zona di Khan Yunis, dove daranno vita a un vero e proprio assedio, con l’obiettivo dichiarato di “smantellare le infrastrutture terroristiche sia in superficie che nel sottosuolo e di uccidere tutti i terroristi”.
Un massacro quotidiano nella Striscia di Gaza, che nelle ultime 24 ore è costato la vita ad almeno 79 palestinesi, cui si aggiungono 163 feriti. Il bilancio complessivo di questa guerra sale così a 54.056 vittime e 123.129 feriti. Ma non è tutto. In queste ore a preoccupare è anche l’aumento delle violenze in Cisgiordania, dove l’IDF ha lanciato un’operazione per sequestrare “fondi del terrorismo”, durante la quale è stato ucciso il 20enne Mohamed Yahiya Assi Jalaytah nella città di Gerico.
Dall’Ue all’Onu e fino all’ex premier israeliano Olmert, tutti contro Netanyahu
L’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza è stata duramente criticata dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, secondo cui gli attacchi “contro le infrastrutture civili, tra cui una scuola che fungeva da rifugio per le famiglie palestinesi sfollate, uccidendo civili, compresi i bambini, sono abominevoli”.
Ancor più duro il commento dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, secondo cui “ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi non ha nulla a che fare con il rispetto dei principi fondamentali dell’umanità. Non ci sono altre parole per descrivere ciò che sta accadendo” a causa delle operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza.
Un vero e proprio massacro che sta spaccando anche Israele, con l’ex primo ministro Ehud Olmert che, al quotidiano Haaretz, ha lanciato un durissimo attacco al governo di Tel Aviv, reo – a suo dire – di condurre “una guerra senza scopo, senza obiettivi, senza una pianificazione chiara e senza possibilità di successo”.
“Mai dalla sua fondazione lo Stato di Israele ha condotto una guerra simile. La banda criminale guidata da Benjamin Netanyahu ha creato un precedente senza eguali nella storia di Israele anche in questo ambito”, ha aggiunto Olmert, che in passato aveva difeso l’offensiva israeliana a Gaza – ritenendola “giusta” – ma che ora ha cambiato radicalmente posizione, arrivando ad affermare che “le recenti operazioni a Gaza non hanno nulla a che fare con legittimi obiettivi di guerra” e che questa “è ormai una guerra politica privata” di Netanyahu.