Concludendo il suo lungo viaggio diplomatico a Washington, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è tornato a ribadire che la tregua nella Striscia di Gaza è “letteralmente a un passo”. In un’intervista al programma di Newsmax The Record with Greta Van Susteren, il leader dello Stato ebraico ha riferito che ci sono ancora 50 ostaggi nelle mani di Hamas: “20 sicuramente vivi e circa 30 che non lo sono», affermando di volerli «liberare tutti» e che questo avverrà con il cessate il fuoco, che spera di «riuscire a concludere in pochi giorni”.
Insomma, secondo il primo ministro israeliano, la pace nella Striscia di Gaza è davvero imminente. Peccato che a smentire il suo ottimismo sia stato un comunicato di Hamas, giunto al termine dell’ennesimo round negoziale fallito a Doha, in Qatar.
Netanyahu sorprende tutti e dice che è possibile un accordo per Gaza in pochi giorni. Ma Hamas nega: “Tutto falso”
Nel documento, il movimento islamista palestinese afferma che “Netanyahu ostacola il raggiungimento di un accordo che porti al rilascio degli ostaggi e alla fine della guerra nella Striscia di Gaza”.
A riprova di ciò, sempre secondo Hamas, il gruppo sostiene di “aver offerto in precedenza un accordo di scambio globale, in cui tutti gli ostaggi sarebbero stati rilasciati in un’unica volta, in cambio di un accordo che portasse alla cessazione permanente dell’aggressione, a un ritiro completo (da Gaza) delle forze armate di occupazione (israeliane) e al libero flusso degli aiuti”.
Tuttavia, conclude il gruppo islamista, “Netanyahu ha rifiutato questa offerta e continua a tergiversare, ponendo ulteriori ostacoli” al fine di proseguire quella che definisce la sua crociata.