Niente sconti all’onorevole se elude le norme anti-Covid. Un deputato leghista era entrato in Aula con la febbre a 37.7. Il questore M5S D’Uva: “I deputati non sono sopra le regole”

Sembra incredibile ma mentre gli italiani seguono diligentemente le misure anti covid-19, in Parlamento c’è chi non ha dato il buon esempio e l’ha pure fatta franca. Un giochetto, quello che ha permesso ad un deputato leghista di entrare in Aula nonostante il termoscanner segnasse 37.7, che da ieri non si potrà più ripetere grazie al questore M5s di Montecitorio, Francesco D’Uva. Come spiegato dal grillino: “Quella che stiamo attraversando è una situazione letteralmente senza precedenti, e lo è anche alla Camera dei Deputati”, “ci stiamo dotando di misure di prevenzione sempre al passo con le evoluzioni dello scenario”.

“Davanti, però, alla mancanza di collaborazione di alcuni colleghi abbiamo dovuto prevedere l’applicazione delle sanzioni disciplinari anche a chi viola le misure anti-Covid”. Per la precisione, come stabilito al termine dell’Ufficio di presidenza, sono state estese le sanzioni previste dall’art.60 del regolamento della Camera dei Deputati a chi ignorerà le norme per il contrasto dell’epidemia. Come si legge in questo documento, “nei casi più gravi, anche indipendentemente da un precedente richiamo, il Presidente può disporre l’esclusione dall’Aula per il resto della seduta” a un deputato”. Qualora il parlamentare si rifiutasse, il Presidente può decidere di “sospendere la seduta e dare ai Questori le istruzioni necessarie perché i suoi ordini siano eseguiti”.

Come ultima ratio, il vertice di Montecitorio può “proporre all’Ufficio di Presidenza la censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari per un periodo da due a quindici giorni di seduta”. Ma quali sono queste misure anti covid a cui alcuni deputati proprio non vogliono sottostare? Sostanzialmente si tratta di regole di buon senso. La prima è la misurazione della febbre all’ingresso a Montecitorio. Se questa è alta, il test deve essere ripetuto ma se il deputato si rifiuta devono essere allertati i questori. La seconda è quella relativa all’obbligo della mascherina che deve essere usata anche durante gli interventi fatti dal proprio scranno mentre, chi proprio non vuole usarla, può recarsi in apposite postazioni allestite ai piedi dell’emiciclo. Inoltre per garantire il distanziamento sociale sono state rese disponibili le tribune ai parlamentari e ogni 3 ore di seduta, l’Aula deve essere sanificata.