Niger, golpe dell’esercito in diretta tv. Onu, Ue, Usa e Russia chiedono la liberazione del presidente Bazoum

Niger, golpe dell'esercito militare contro il presidente che è stato sollevato dal suo incarico indiretta televisiva.

Niger, golpe dell’esercito in diretta tv. Onu, Ue, Usa e Russia chiedono la liberazione del presidente Bazoum

Niger, golpe dell’esercito militare contro il presidente Bazoum. Il tutto è stato annunciato in diretta televisiva con gli Stati esteri che hanno espresso fin da subito solidarietà e vicinanza al presidente destituito dal suo ruolo.

Niger, golpe dell’esercito in diretta tv

Golpe in Niger da parte dell’esercito militare che ha sollevato dal suo incarico in diretta tv il presidente Mohamed Bazoum. “Noi, le forze di difesa e di sicurezza riunite all’interno del Cnsp, abbiamo deciso di porre fine al regime che conoscete”, quello del presidente Bazoum, ha dichiarato il colonnello Amadou Abdramane affiancato da altri nove soldati in divisa. “Ciò segue il continuo deterioramento della situazione della sicurezza, il cattivo governo economico e sociale”, ha aggiunto Abdramane sottolineando “l’attaccamento del Cnsp al rispetto di tutti gli impegni assunti dal Niger” e rassicurando “la comunità nazionale e internazionale riguardo all’integrità fisica e morale delle autorità deposte in conformità con i principi dei diritti umani”.  

Onu, Ue, Usa e Russia chiedono la liberazione del presidente Bazoum

Unite nel pensiero e nelle dichiarazioni come non mai Onu, Ue, Usa e Russia.  Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “condanna fermamente il cambio di governo incostituzionale” in Niger, ha detto il suo portavoce.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiamato il presidente Bazoum – di cui Washington ha chiesto l’immediata liberazione – “per esprimere il forte interesse degli Stati Uniti “al ripristino dell’ordine costituzionale” nel Paese. Gli Usa si uniscono al popolo nigerino e ai partner regionali e internazionali nel condannare il tentativo di prendere il potere con la forza”, si legge in una nota del Dipartimento di Stato americano. Blinken ha sottolineato che il forte “partenariato economico e sulla sicurezza tra Usa e Niger dipende dalla continuazione del governo democratico e dal rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani”.

Anche la Russia ha fatto sapere di essere d’accordo con la liberazione di Bazoum. “Contiamo sul rapido rilascio del presidente Bazoum da parte dei militari”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova in un comunicato, invitando “tutte le parti in conflitto ad astenersi dall’uso della forza e risolvere tutte le controversie attraverso un dialogo pacifico e costruttivo”.

Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha riferito che anche lui ha parlato con Bazoum, al quale ha “assicurato pieno sostegno dell’Ue”. “Condanniamo fermamente ogni tentativo di destabilizzazione del Niger. L’Ue si associa alle dichiarazioni della Unione africana e dell’Ecowas, sostiene l’ordine costituzionale e gli sforzi del presidente dell’Ecowas Patrice Talon“, ha scritto in un tweet Michel