Entro fine maggio i nomi dei candidati del Centrodestra per Roma e Milano. Ma i sondaggi sono da incubo. Salvini: “Con FI e FdI ci vedremo domani o la prossima settimana”

Ma i sondaggi sono da incubo. Ecco perché il centrodestra ripiega sui civici. Salvini: "Ci vedremo domani o la prossima settimana".

Entro fine maggio i nomi dei candidati del Centrodestra per Roma e Milano. Ma i sondaggi sono da incubo. Salvini: “Con FI e FdI ci vedremo domani o la prossima settimana”

“Con Forza Italia e Fratelli d’Italia ci sentiamo tutti i giorni, anche oggi. Se riusciamo, ci vediamo domani e conto che ci ri-incontreremo la settimana prossima quando ci saranno idee chiare sui candidati in campo, per fortuna se ne aggiungono altri strada facendo, ma poi bisogna darsi un termine. Il mese di maggio è il termine che ci siamo dati per scegliere”. È quanto ha detto oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo alla domanda se la fine di questo mese fosse il termine ultimo per la scelta dei candidati sindaci di Roma e Milano.

Il dado, dunque, è tratto, i candidati sindaci del centrodestra nelle due principali città al voto in ottobre – Roma e Milano per l’appunto – devono essere civici. Ci prova ancora il coordinatore azzurro Antonio Tajani, che anche ieri è tornato sul tema, ad argomentare che “Non basta essere ‘civico’, bisogna essere vincente, allora si può individuare un candidato politico e certamente Maurizio Gasparri sarebbe il miglior candidato politico che il centrodestra potrebbe mettere in campo a Roma”, ma la verità è che con i sondaggi che circolano, sia nella Capitale ma soprattutto nel capoluogo lombardo, è meglio che i politici non ci mettano la faccia.

E ovviamente nessun partito è disposto a fare l’agnello sacrificale mettendo in campo un proprio esponente in situazioni quantomeno in bilico – come a Roma – o dove la débâcle è pressoché certa – come a Milano dove Beppe Sala dorme sonni più che tranquilli. Il nome circolato sotto la Madonnina, quello della presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca è alquanto deboluccio ma del resto lo sono anche i sondaggi della Lega, che a Milano città non ha mai sfondato e ora meno che mai.

L’avvocato Enrico Michetti, nome trapelato lunedì dopo il vertice di coalizione, pare godere invece di una certa notorietà trasversale a Roma, dalle tifoserie calcistiche ai tassisti grazie al vasto pubblico raggiunto come commentatore radiofonico dell’emittente capitolina Radio Radio. Tant’è che un sondaggio Tecnè-AdnKronos lo vede addirittura posizionato davanti alla sindaca uscente Virginia Raggi e al possibile candidato dem Roberto Gualtieri.

A sbilanciarsi su Michetti non è stato ieri solo il senatore Antonio Saccone, portavoce nazionale Udc (“Usciamo dal totonomi. Lo abbiamo detto nei giorni scorsi per noi il prof. Michetti è il nome civico autorevole e conosciutissimo da anni per la sua competenza in campo amministrativo”) ma anche del big di FdI Ignazio La Russa: “Io non conosco Michetti, ma l’endorsement arrivato da vari esponenti di tutti i partiti del centrodestra trova conferme nelle informazioni positive che ho raccolto su di lui… Credo sia un nome autorevole”.

Chi continua a storcere il naso è ancora il leader della Lega Matteo Salvini che anche ieri, dopo che lunedì aveva subito precisato di avere altri nomi in serbo per le due città ha affermato Michetti e Racca “sono nomi assolutamente importanti e interessanti, come altri che ci sono. Ma la chiusura di un accordo non lo decide Repubblica, ma noi. Ci sono nomi che ho letto interessanti e altri altrettanto che non ho letto, per fortuna, a breve troveremo l’accordo”.

Se però trovare nomi di politici di primo piano disposti a metterci la faccia non è così facile, non lo è altrettanto trovare candidati civici di peso, tant’è che lo stesso Salvini – che dopo il vertice ha parlato di avvocati, docenti, farmacisti e industriali che sentirà personalmente – ha provato a “ingolosire” l’eventuale offerta promettendo che il suo partito entro questa settimana presenterà una proposta di legge per aumentare stipendi e tutele ai sindaci, “che sono mal pagati, si dannano l’anima e troppo spesso sono puniti”.

E in ogni caso ha tenuto a precisare, come del resto ha fatto anche Giorgia Meloni, che il valore aggiunto del centrodestra è l’unità: l’intera coalizione si è impegnata a sostenere un candidato per ogni città rispetto a Pd e 5Stelle che invece si presenteranno divisi alle amministrative con la sola eccezione, fra le grandi metropoli, del capoluogo campano (dove però il candidato comune ancora non c’è) mentre il centrodestra è assolutamente concorde sul nome del sostituto procuratore generale di Napoli Catello Maresca.