Non c’è quarantena per la propaganda di Salvini. Travisa la proposta del premier e alza un polverone col fedelissimo Bagnai che va a dargli manforte

Che il leader della Lega Matteo Salvini sia da sempre contrario al fatto che il nostro Paese possa firmare il Mes è cosa nota. Non stupisce dunque la sua reazione appresa la notizia che il premier Giuseppe Conte possa aver preso in considerazione l’idea di farvi ricorso – con tutte le dovute precisazioni – per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Leggo in queste ore che il presidente Conte chiede l’intervento del Mes. Assolutamente no, infilerebbe l’Italia nel tunnel di lacrime e sangue. Anche per questo chiediamo la riapertura di Camera e Senato come parlamentari vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo”. Posizione scontata, rafforzata ed esplicitata da Alberto Bagnai presidente leghista della commissione Finanze al Senato: “Ho scritto formalmente al ministro Gualtieri affinché venga tempestivamente a riferire in Commissione in merito alla posizione del governo rispetto al ricorso ai fondi del Mes per affrontare l’emergenza coronavirus. Non ha alcun senso economico, se non, temo, nascondere il tentativo dei Paesi europei egemoni di interferire nelle scelte della politica italiana”. E ancora: “È inutile ora, perché superato dalla potenza di fuoco della Bce che ha messo in campo una quantità tripla di miliardi impegnandosi ad acquistare titoli di Stato per almeno 1100 miliardi mentre il Mes ha in cassa solo 80 miliardi (di cui 14 stanziati dall’Italia) e quindi dovrebbe rastrellare gli oltre 300 miliardi restanti sul mercato emettendo bond che vadano a finanziare prestiti ai Paesi”.