Non solo sicurezza informatica. Negli affari di Carrai spunta fuori di tutto: Big data, biomedicale, alberghi e call center

di Stefano Sansonetti

Un fatto è certo. Da quando il suo amico Matteo Renzi è diventato presidente del consiglio, nel febbraio 2014, lui ha espanso a tambur battente le iniziative imprenditoriali. Al punto che oggi, soltanto considerando i consigli di amministrazione nei quali si è sistemato, Marco Carrai occupa la bellezza di 10 poltrone. Certo, alcune sono più rilevanti di altre. In questi giorni si discute tanto del suo coinvolgimento in Cys4, società di sicurezza informatica che dovrebbe impedirgli di diventare responsabile del Nucleo di sicurezza cibernetica, pena un evidente conflitto d’interessi. In realtà il conflitto d’interessi in questione sarebbe destinato a diventare gigantesco se si considerassero le altre partecipazioni accumulate da Carrai in settori “limitrofi”.

IL PERIMETRO
Si dà infatti il caso che a dicembre 2014, nello stesso periodo in cui è nata Cys4, Carrai e altri soci abbiano dato vita a Cgnal, società che prevede nell’oggetto sociale l’elaborazione e analisi di dati, la produzione di software e la consulenza informatica. In altri termini siamo nel poliedrico mondo del “Big Data”, ovvero la raccolta di informazioni che poi vengono messe a disposizione dei gruppi più grossi (bancari, assicurativi e via dicendo). Alcuni intrecci e soci sono gli stessi. Con il 29,4% di Cgnal troviamo la Carfin, società che fa direttamente capo a Carrai e al fratello Stefano. Con il 15% c’è invece la Sago informatica finanziaria, che fa capo al gruppo Dedalus del renzianissimo Giorgio Moretti, tutt’ora presidente della società pubblica Quadrifoglio Spa che si occupa di servizi ambientali nella zona di Firenze. Con un altro 15% della Cgnal, poi, troviamo la più dinamica delle creature di Carrai, ovvero la Cambridge Management Consulting Labs. Dietro quest’ultima società, forte di un fatturato 2014 di 5,7 milioni e di un utile per 1,5 milioni, troviamo un parterre di soci di indubbio interesse. Oltre a Carrai, che ne detiene il 21%, nella Cambridge Management Consulting c’è anche la Fb Group (14,29%) dell’ex presidente di Telecom Franco Bernabé e la Jonathan Pacifici & Partners (14,29%), che fa capo all’esperto di start up di imprese Jonathan Pacifici, di base a Tel Aviv. La Cambridge Management Consulting è uno snodo: oltre ad avere il 15% della Cgnal (analisi dei dati) detiene anche il 33% della Cys4 (sicurezza informatica). Ma non finisce qui. Sempre nel dicembre 2014, ovvero nel periodo in cui sono state lanciate Cgnal e Cys4, è stata costituita anche K Cube, di cui Carrai è tutt’ora presidente. Di cosa si tratta? Dall’oggetto sociale si apprende che la società ha per obiettivo “l’investimento in progetti di ricerca in settori tecnologici con possibile applicazione produttive e nei servizi, con particolare interesse nel settore farmaceutico e delle nuove tecnologie in campo biomedicale”. Anche qui informatica, stavolta legata al biomedicale.

DIETRO LE QUINTE
E chi sono i soci di K Cube? Tra i tanti ci sono lo stesso Carrai, Alberto Bianchi e Fabrizio Landi, tutti con il 10% ciascuno. Ora, è appena il caso di notare che Bianchi, “cassiere” e finanziatore della renziana fondazione Open, è stato piazzato dal Governo nel Cda dell’Enel. Mentre Landi, ex Ad di Esaote (produttrice di sistemi diagnostici medicali) e finanziatore della fondazione Open, è stato sistemato nel Cda di Finmeccanica. Insomma, tutto questo per constatare che se davvero Carrai diventasse capo del Nucleo per la sicurezza cibernetica ci sarebbero numerosi “spunti” per la configurazione di un conflitto d’interessi. Anche perché, più in generale, la poltrone di Carrai nel frattempo sono diventate davvero tante. Oltre a essere Ad di Cys4, presidente di K Cube, presidente di Cgnal e presidente di Cambridge Management Consulting, il Richelieu renziano è anche consigliere di Cki (settore alberghi), consigliere di Beaty Lab (profumi), consigliere della New Gekom (gestione impianti sportivi), presidente della Toscana Aeroporti, consigliere della Bassilichi (elaborazione dati e contact center) e consigliere di Holden. La Cki e la New Gekom, in particolare, fanno capo a quel Giorgio Moretti del gruppo Dedalus che è compagno di avventura di Carrai nella Cgnal. Senza contare che la Bassilichi, di cui l’amico di Renzi è consigliere, è stata tra i finanziatori della fondazione Open. Intrecci all’interno dei quali si muovono soldi e i soliti noti.

Twitter: @SSansonetti