Normale l’aumento dei casi di Coronavirus. Ma siamo un Paese affidabile. Parla la relatrice del decreto anti-epidemia, Lorefice (M5S): “Contro di noi c’è stata una reazione ingiustificata”

“Fa bene il premier a dire che l’Italia è più sicura di altri Paesi: vale, sicuramente, il principio, che ‘chi cerca trova’: e noi stiamo cercando, appunto. Basti pensare che la Francia ha fatto finora 300 tamponi, noi 4000”. Marialucia Lorefice, presidente della Commissione Salute di Montecitorio e relatrice del decreto-legge di contrasto alla diffusione del coronavirus, si dice soddisfatta sull’efficacia delle misure adottate dal governo. “Che il nostro sistema sanitario – continua la deputata M5S – sia uno dei migliori al mondo lo attestano studi su scala internazionale. Ecco perché credo ci sia una reazione ingiustificata nei confronti dell’Italia”.

Intanto però i casi di contagio salgono…
L’aumento dei casi di contagio non ci stupisce più di tanto: è un fatto quasi “fisiologico” considerando l’alta contagiosità del Coronavirus e i controlli a tappeto che si stanno realizzando. È però da considerarsi positivo il fatto che, almeno per ora, i casi sono limitati in determinati focolai, e tutte le misure che si stanno prendendo in queste ore vanno nella direzione di contenere la diffusione del virus al di fuori di queste “zone rosse”.

Come giudica le misure anti-italiane adottate da diversi Paesi, anche in Ue?
Sinceramente trovo queste misure sproporzionate e prive di reale motivazione, alla luce delle importanti misure di controllo e di prevenzione che il nostro Paese sta adottando. Grazie al lavoro del nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, stiamo lavorando anche molto sulla trasparenza con le altre nazioni: informeremo con report giornalieri tutte le ambasciate in Italia nel mondo della nostra situazione. Secondo me questa è la strada giusta per essere considerati un Paese affidabile, e sono certa che queste misure nel medio-lungo periodo ci ripagheranno, dimostrando che stiamo affrontando bene la battaglia contro il coronavirus.

Per il governatore della Lombardia il coronavirus è “poco più di un’influenza”, concetto ribadito anche da diversi virologi. E Walter Ricciardi ha detto che bisogna ridimensionare l’emergenza. La cittadinanza, però, non sta recependo questo. Perché secondo lei?
L’idea di un virus ancora poco conosciuto può scatenare facilmente paure ancestrali nelle persone, è un impulso irrazionale che, a vari livelli, credo sia presente in ciascuno di noi. Ma bisogna sempre far prevalere la parte razionale in questi casi, informarsi in modo coscienzioso per non alimentare paure immotivate (i dati ci dimostrano che la letalità di questo virus è davvero molto bassa) e fidarsi del lavoro delle istituzioni, che stanno facendo tutto quanto è necessario per tutelare la salute delle persone. Farsi prendere dal panico non solo è inutile, ma è addirittura controproducente.

A proposito di Fontana, ieri ha attaccato il premier Conte, che a sua volta aveva accusato il sistema sanitario lombardo. Di chi è la colpa a questo punto?
Credo che l’ultima cosa di cui abbia bisogno il Paese in questo momento sia sentire attacchi politici e polemiche strumentali. In un momento come questo è prioritario collaborare, a prescindere dal colore politico, per far fronte a un’emergenza, e mi auguro che quella di ieri sia soltanto una piccola parentesi, già chiusa. Non mi interessa trovare un capro espiatorio a cui attribuire, se ci fossero, delle colpe.

L’Oms, guistamente, è subito intervenuta in Itaila. Eppure è strano che nel resto d’Europa i contagi siano così pochi, visti anche i pochi tamponi effettuati altrove. Non sarebbe il caso intervenire anche negli altri Paesi per capire se sono sicuri no?
L’Oms ha mostrato molta attenzione a quanto accaduto in Italia, che in effetti è stata la prima in Europa a riscontrare un numero abbastanza elevato di contagi in poche ore. Vedremo come evolverà la situazione anche negli altri Paesi: credo che un’organizzazione come l’Oms abbia ben chiaro come agire e sicuramente non trascurerà altri, eventuali segnali altrove.

Conte continua a ribadire che il nostro è uno dei migliori sistemi sanitari al mondo. Eppure se così è perché c’è quest’atteggiamento di chiusura da parte degli altri Paesi?
Ripeto, credo ci sia una reazione ingiustificata nei confronti dell’Italia: valutare la tenuta e l’efficacia della nostra sanità dal grado di diffusione di un virus altamente contagioso come il coronavirus, credo che sia semplicemente senza senso, tanto più che sia l’Oms, sia il Commissario Europeo per la Salute, hanno elogiato la risposta offerta dal nostro sistema sanitario nazionale.