Numero chiuso nelle facoltà di Medicina. Dopo l’annuncio il Governo è costretto al dietrofront. I ministri dell’Istruzione e della Sanità: “E’ un auspicio”

Palazzo Chigi spiega che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo

Dopo l’annuncio del superamento del numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina il Governo è costretto al dietrofront. Palazzo Chigi, questa mattina, ha di fatto smentito se stesso e la frase licenziata nella nota che aveva diffuso ieri sera al termine del Consiglio dei ministri: “Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”.

I primi dubbi li ha sollevati, questa mattina, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ed è subito scoppiato il caso. “Sarò franco con voi. Non mi risulta” ha risposto l’esponente del Governo ai giornalisti che gli chiedevano, a Venezia, dell’abolizione del numero chiuso per Medicina. Bussetti ha poi aggiunto: “A me personalmente non risulta questa notizia, che è stata pubblicata questa mattina”. “Stiamo lavorando – ha poi aggiunto il ministro dell’Istruzione – per allargare il numero degli ammessi: sarà un percorso graduale, ma si farà”.

Una successiva nota congiunta di Bussetti e del ministro della Sanità, Giulia Grillo, ha ricostruito quanto avevano chiesto i due esponenti del Governo nel corso del Consiglio dei ministri ieri sera, ossia di “aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina”. “E’ un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza – affermano nella nota congiunta – che il governo intende onorare”.

Il dietrofront di Palazzo Chigi arriva alle 12:16. “La Presidenza del Consiglio – si legge nella nota – precisa che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i Ministeri competenti e la Conferenza dei Rettori delle università italiane (CRUI), che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”.