Nuove regole sul Green Pass. Ma molti non le applicano. Passaporto obbligatorio negli uffici postali e nei negozi. In arrivo novità anche sulla scuola

Il Green Pass rafforzato obbligatorio negli uffici postali e nei negozi. In arrivo novità anche sulla scuola.

Ancora una stretta contro la diffusione del Covid-19. Nuove regole sulla durata e utilizzo del Green Pass e rischio sanzioni per gli over 50 – circa un milione e 680mila persone – che ancora non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Sono solo alcune delle misure entrate in vigore ieri, approvate a inizio anno e definite nel Dpcm del 21 gennaio. Ma come l’hanno presa gli italiani? Non si sono registrate particolari criticità se non a Torino dove si è verificato un vero e proprio blitz da parte dei manifestanti contro l’obbligo del Green Pass nell’ufficio postale centrale.

TORINO. Attivisti del gruppo ‘Matteo Brandi Pro Italia’ si sono avvicinati agli sportelli distribuendo volantini contro il divieto di accesso per chi non ha il certificato sanitario verde. Usando un megafono hanno spiegato le loro posizioni: “A quando quindi l’esibizione della tessera anche per rientrare a casa?”, ha detto Gianpiero Alaimo, responsabile regionale del movimento”. Tra i manifestanti c’era anche anche Susanna Lucia, pensionata, che nei giorni scorsi aveva occupato con altri attivisti l’aula magna del Rettorato dell’Università di Torino: “Solo il cimitero mi è concesso senza tessera verde – ha affermato – Ma prima che ciò avvenga smantelleremo questa angheria”.

Cinzia Trentanelli, portavoce torinese del movimento ‘No Green Pass’ ha lanciato un appello sui social: “Oggi non mi hanno fatto entrare in banca a prendere i miei soldi, perché senza super green pass – ha scritto – ho fatto chiamare il direttore e chiuso il conto. Togliamo i soldi dalle banche e li colpiremo nel cuore”. Tutto regolare a Roma, invece, dove i centri commerciali sono stati accessibili a tutti. Ma ai cittadini che entrano nei singoli negozi all’interno della struttura – eccetto farmacie, negozi di ottica, supermercati e negozi per l’igiene personale – viene chiesto di esibire il Green Pass, almeno in versione base (quest’ultimo ottenibile con il tampone), così come previsto dalla specifica misura anti-Covid scattata per l’accesso alle attività commerciali e non solo.

Davanti ad alcuni grandi store c’è qualche fila di persone che impreparate si affrettano a tirare fuori dalle tasche cellulari o fogli stampati sui quali esibire il certificato verde. Pochi cittadini non sono potuti entrare all’interno dei negozi perché sprovvisti del Pass. Certo è che i cambiamenti che sono appena entrati in vigore restringono notevolmente il raggio d’azione di chi il vaccino non vuole proprio farlo. Infatti la certificazione, ottenibile tramite vaccino, tampone o certificato di guarigione, adesso è richiesta per accedere in una serie di uffici pubblici ed esercizi commerciali e per svolgere alcune attività. In particolare il QR code dovrà essere mostrato per entrare alle poste, in banca, librerie e centri commerciali. I titolari o gestori degli esercizi non sono però obbligati a verificare il possesso ma verranno effettuati controlli a campione.

DOVE NON SERVE. Ma ci sono anche delle attività per cui il Pass non è necessario e nel Dpcm è stato ben specificato: si tratta del comparto “alimentari e negozi di prima necessità”. L’esenzione riguarda ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari, escluso in ogni caso il consumo sul posto. Non solo. Fino al 10 febbraio è obbligatorio indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. Dall’11 febbraio sarà, invece, obbligatoria in tutti i luoghi chiusi. Nei bar e nei ristoranti va indossata soltanto quando ci si alza dal tavolo. Nei cinema e nei teatri sempre.

L’OBBLIGO VACCINALE. È scattato poi l’obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni d’età. Chi non si è sottoposto almeno alla prima dose di vaccino, salvo i cittadini esentati per motivi di salute, è passibile di una sanzione una tantum da 100 euro che sarà erogata dall’Agenzia delle entrate su segnalazione del ministero della Salute. Inoltre dal 15 febbraio chi ha più di 50 anni dovrà esibire il Green Pass rafforzato – che si ottiene se si è vaccinati o guariti – per accedere al posto di lavoro. Chi non ha la certificazione verde deve essere sospeso dalle funzioni e dallo stipendio, ma non subisce sanzioni disciplinari.

MULTE E SANZIONI. Chi viene sorpreso, invece, sul luogo di lavoro senza Green Pass rischia una multa da 600 a 1.500 euro, e chi non controlla rischia da 400 a 1.000 euro. In caso di recidiva la sanzione raddoppia. Una stretta di cui si è parlato già a inizio anno ma che arriva in realtà in un momento in cui i dati relativi all’andamento del virus sono tutti in miglioramento.

E sono attese oggi anche nuove norme anti-Covid nella scuola. Il Governo, prima di vararle, attenderà il parere del Cts e a seguire il tema finirà in Consiglio dei ministri. Misure che potrebbero riguardare le quarantene E la dad solo per i non vaccinati.