Nuovi guai giudiziari a Destra. Tocca a Forza Italia in Basilicata. A processo il capogruppo in Consiglio regionale. L’accusa: truffa aggravata per ottenere fondi pubblici

Nuovi guai giudiziari a Destra. Tocca a Forza Italia in Basilicata. A processo il capogruppo in Consiglio regionale. L’accusa: truffa aggravata per ottenere fondi pubblici

Una tegola giudiziaria prenatalizia si abbatte sulla Regione Basilicata targata centrodestra, guidata da Vito Bardi, indicato da Forza Italia. Del partito di Silvio Berlusconi è anche Francesco Piro (nella foto), capogruppo in Consiglio regionale, rinviato a giudizio insieme a suo fratello Vincenzo, al sindaco di Castronuovo di Sant’Andrea Antonio Bulfaro e ad altre quattro persone. Per il gup di Lagonegro Ennio Trivelli l’accusa è truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: sarebbero state emesse fatture concernenti operazioni inesistenti per “consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, certificati di ultimazione lavori, dichiarazioni di conformità e contratti privi di data certa.

“Tutti titoli falsi e creati ad arte, con il consapevole contributo dei soggetti emittenti” che avrebbero contribuito “ad attestare falsamente alla Regione l’avvenuto completamento” dei lavori nella struttura alberghiera Midi Hotel di Lagonegro, per cui era stato ottenuto un finanziamento di poco superiore agli 850 mila euro stanziati con un bando Regionale ottenuto con la concessione di agevolazioni per lo sviluppo e la qualificazione della filiera turistica nell’area del Piot (Pacchetti Integrati di Offerta Turistica, ndr) Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Il ruolo di Piro sarebbe stato duplice: da un lato, in qualità di rappresentante legale della Piro Immobiliare srl, avrebbe emesso fatture false in favore del sindaco Bulfaro (proprietario della Dilma srl, società operante nella realizzazione di opere infrastrutturali pubbliche e private e di progetti di edilizia civile e residenziale, che avrebbe dovuto ristrutturare la struttura alberghiera in oggetto e di cui è proprietaria dal 2009) e del fratello Vincenzo, a sua volta rappresentante legale della Global P Service; dall’altro avrebbe fatto leva, nelle operazioni bancarie, sul proprio ruolo di vicepresidente di un istituto di credito cooperativo con filiale a Lagonegro “provvedendo a impiegare in attività finanziarie i proventi di origine delittuosa”.

Tutti gli imputati sono accusati di aver dichiarato i lavori conclusi entro il 31 dicembre 2015 “celando lo stato di fatto reale per cui erano ancora in itinere”. Le opere saranno poi ultimate nel 2016 “in parte da società diverse e per importi economici inferiori a quelli attestati” e proprio l’inosservanza dei termini avrebbe determinato la perdita totale del finanziamento erogato dalla Regione. In attesa dell’udienza fissata il prossimo 7 aprile, il consigliere Piro ha affidato ad un post su Facebook il suo commento sulla vicenda: “Notizie di oggi (il Quotidiano di Basilicata di venerdì, ndr) riportano il mio nome per una presunta accusa di “false fatture”, precisamente “emissione di fatture per operazioni inesistenti “. La vicenda riguarda la ristrutturazione del Midi Hotel di Lagonegro avvenuta nell’anno 2015 eseguita per conto della società dilma srl. Sembrerebbe che la struttura alberghiera Midi Hotel, di proprietà della dilma srl di Bulfaro Antonio, (assegnataria nel 2011 di un finanziamento), NON sia stata realmente ristrutturata.. Il “Giudizio” dirà…….. !!”.