Nuovo appuntamento con la rubrica social di Giorgia Meloni: dal Superbonus al Pnrr e i migranti

Retromarcia della Meloni sul Superbonus: le proposte di FdI sul tavolo per non spaccare la maggioranza annunciate dal premier.

Nuovo appuntamento con la rubrica social di Giorgia Meloni: dal Superbonus al Pnrr e i migranti

Nuovo appuntamento domenicale con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con la rubrica “Gli appunti di Giorgia”: in questa circostanza, il premier ha fatto il punto su argomenti cruciali che, negli ultimi giorni, minacciano di spaccare la maggioranza come lo stop alla cessione dei crediti del Superbonus. Tema di un vertice con imprese e banche previsto per oggi a Palazzo Chigi.

Retromarcia della Meloni sul Superbonus. Le proposte di FdI sul tavolo per non spaccare la maggioranza

Con la vittoria schiacciate – a fronte del dato record sull’astensionismo – alle elezioni regionali che la scorsa settimana si sono tenute in Lazio e in Lombardia, il Governo si sente più saldo che mai. Nonostante il recente trionfo alle urne, tuttavia, alcune crepe percorrono la maggioranza e minacciano di spaccarla tramutandosi in voragini. A questo proposito, una profonda crepa si è generata dopo l’annuncio del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti relativo allo stop alla cessione dei crediti del Superbonus che ha fatto insorgere non solo le opposizioni ma anche i parlamentari di Forza Italia. La maretta che sta animando il Centrodestra ha spinto Fratelli d’Italia a lanciare l’ipotesi di cartolarizzazione per salvare la situazione.

Intanto, sul decreto che segna il naufragio del Superbonus edilizio, è intervenuto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Due giorni dopo la decisione che si pone in netto contrasto con l’impegno di proteggere e tutelare aziende e imprenditori che la leader di FdI aveva sbandierato ai quattro venti in campagna elettorale, Meloni ha postato un video sui suoi canali social, spiegando la decisione del Governo.

Reduce da una ennesima e “fastidiosa influenza che mi ha impedito di aggiornarvi sull’attività di governo”, il premier ha fatto chiarezza sulla decisione presa. “Il Superbonus nasceva con intenti condivisibili ma la misura è stata scritta così male e gestita così male che ha generato una mole enorme di problemi che ora noi siamo chiamati a risolvere. Siamo intervenuti su una situazione fuori controllo”, ha detto nel nuovo video de “Gli appunti di Giorgia”.

“Il primo problema era il 110%: se mi viene rimborsato più di quello che spendo io non guardo quanto spendo, questo ha portato a gonfiare la bolla e all’aumento dei prezzi dei materiali. Su questo eravamo intervenuti portandolo al 90%. La seconda questione è la cessione del credito”, ha affermato.

Aziende e numeri

Sul Superbonus, inoltre, Meloni ha denunciato: “Oggi abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo, è un problema che abbiamo ereditato e dobbiamo risolverlo. È quello che stiamo tentando di fare. Abbiamo fatto un altro decreto che impedisce l’acquisto di crediti da parte delle pubbliche amministrazioni, perché quella specie di moneta parallela rischiava di impattare sui bilanci degli enti locali. Poi abbiamo detto che in futuro non sarà più possibile cedere quei crediti, perché è uno dei modi più efficaci per aiutare gli ‘esodati del 110’, cioè chi è rimasto con i crediti in mano”.

Infine, prima di abbandonare il tema e passare a un nuovo argomento, ha enunciato i numeri legati alla misura che, secondo la maggioranza, avrebbe messo in ginocchio l’Italia. “A ogni italiano il superbonus è costato 2000 euro. Quando spende lo Stato non è nulla gratis”, ha detto il premier. “Il costo totale dei crediti del Superbonus attualmente è di 105 miliardi di euro. Ci sono state moltissime truffe, circa 9 miliardi di euro di truffe. Ma soprattutto: il Superbonus continua a generare 3 miliardi di redditi al mese cioè se la lasciassimo fino a fine anno non avremmo i soldi per fare la finanziaria, altro che taglio del cuneo fiscale, scordiamoci tutto”.

Infine, Meloni ha annunciato che nella giornata di lunedì 20 febbraio, si terra un incontro tra l’esecutivo e le associazioni di categoria. “Le convocheremo per chiedere come possiamo aiutarle e per mettere tutto su un binario sensato”, ha concluso.

Non solo Superbonus, Meloni fa il punto sui traguardi del Governo

Nel nuovo video de “Gli appunti di Giorgia”, il presidente del Consiglio ha affrontato anche altri temi come il Pnrr, i migranti, le elezioni regionali, la guerra alle occupazioni abusive e le bollette.

Pnrr

“Abbiamo approvato dl sulla spesa dei fondi europei a partire dal Pnrr: ci lamentiamo che non abbiamo soldi e quando li abbiamo non sappiamo spenderli. Ne sono stati spesi meno della metà nell’ultima programmazione. Abbiamo fatto un decreto per trasformare risorse in sviluppo, accorpando le competenze su una struttura che segue e monitora e tratta tutti i fondi”, ha dichiarato al proposito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il Pnrr ha più di 220 miliardi, anche se in buona parte a debito, il punto è che fino ad oggi ne sono stati spesi meno di 20: inizialmente per il 2022 era stata prevista una spesa di 43 miliardi a fine anno, poi sono diventati 34, quindi 21. In realtà ne sono stati spesi meno di 20. Ancora peggio va per altri fondi, come i fondi di coesione, destinati ai territori in maggiore difficoltà. Nella programmazione europea 2014-2020, di 126 miliardi l’Italia ha ne spesi circa 43. Oggi si apre la nuova programmazione, ci sono altre decine di miliardi da spendere, il punto è se sappiamo spenderle”.

Meloni: dal Superbonus al capitolo migranti

Per quanto riguarda i migranti, invece, Meloni ha osservato: “Si è molto parlato in questi giorni dei risultati del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. Sono molto soddisfatta. Sull’immigrazione è sotto gli occhi di tutti che nelle conclusioni ci sono buona parte delle posizioni che l’Italia ha sostenuto e rappresentano un totale cambio di paradigma e un totale cambio di approccio. Entrano nelle conclusioni del Consiglio ue una serie di concetti come quello che l’emigrazione è un problema europeo e che tutte le rotte migratorie devono essere affrontate con adeguate risorse. Con una sana volontà l’Italia può difendere i suoi interessi in Europa. Si è parlato di rafforzare i rimpatri sui quali non si è fatto abbastanza e di un piano per il mediterraneo che è centrale”.

La vittoria del centrodestra alle elezioni regionali

Il premier, poi, ha espresso la propria soddisfazione per l’esito delle elezioni regionali in Lazio e in Lombardia. “C’è stata un’affermazione del centrodestra ma anche un segnale che arriva dai cittadini sul consenso attorno al lavoro che governo porta avanti. Ripagheremo il consenso con le tanto attese riforme che l’Italia si attende e non sono state fatte negli ultimi anni”, ha detto celebrando la vittoria del centrodestra con Attilio Fontana in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio alle elezioni di una settimana fa.

A proposito dell’astensionismo, che ha raggiunto il dato record del 40%, ha ammesso che si tratta di “una sconfitta per la politica”.

Occupazione abusiva e bollette

Infine, Meloni ha rimarcato che sicurezza e legalità sono tra le priorità del suo Governo. “Dal 16 gennaio scorso, grazie alla sicurezza nelle stazioni, abbiamo avuto 144 arresti, 155 stranieri espulsi, sequestrato quantità enormi di droga e armi, continua il lavoro. Ora questo governo va alla guerra contro le occupazioni abusive, cominciamo con gli sgomberi. Perché è finita l’era in cui lo stato si volta dall’altra parte sul fronte della legalità: le case popolari vadano a chi ha bisogno”, ha affermato.

E, per quanto riguarda le bollette, il premier ha annunciato che ci sono buone notizie. “L’Agenzia per l’energia ha detto che sul mercato tutelato le bollette avranno una diminuzione del 34,2%. Questo è soprattutto il risultato della battaglia vinta sul tetto del gas, una battaglia cominciata dal precedente governo e che abbiamo portato avanti. Rispetto alle coperture per le bollette nelle prossime settimane si potrebbero liberare un po’ di risorse e destinarle ad altro”, ha detto.

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